Da nord a sud, in quasi tutte le piazze d’Italia. Oggi gli infermieri scioperano per 24 ore per far valer ei loro diritti. A proclamare la mobilitazione generale è il sindacato di categoria Nursind, che in una nota ha spiegato i motivi per i quali i camici azzurri oggi incrociano le braccia: “Perché credono – si legge in una nota – che valorizzare la loro professione sia nell’interesse dei cittadini e che migliorarne le condizioni di lavoro migliorerebbe l’assistenza di tutti”.
Spiega ancora il sindacato: “Il governo Draghi non ha ritenuto di dare alcun segnale di vicinanza agli operatori sanitari (infermieri, ostetriche, OSS, professionisti sanitari), erogando già da questo mese le risorse stanziate a dicembre 2020 – si legge ancora nella nota – . Il personale medico già da un anno ha giustamente ricevuto mezzo miliardo di euro, il restante personale sanitario e sociosanitario ancora nulla. Siamo i più esposti, garantiamo l’assistenza nelle 24 ore e siamo trattati come figli di un dio minore”.
Proprio per le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti gli infermieri – già deficitarie e peggiorate con la pandemia – molti di loro hanno deciso di licenziarsi. Nel Lazio, ad esempio, negli ultimi mesi sono stati 600 gli infermieri che hanno deciso di fare un passo indietro. In questo senso Nursind ritiene “le condizioni di lavoro diventate inaccettabili con spostamenti continui e improvvisi di reparto”.
E ancora: “Ferie bloccate, nessun affiancamento per i neoassunti, montagne di ore di straordinario non pagato, nessuna quarantena per i contatti stretti, sempre sotto-organico, richiamati continuamente in servizio, i più colpiti dalla pandemia, i primi per i quali è stato deciso l’obbligo della vaccinazione per lavorare. Non abbiamo vita al di fuori del lavoro”, conclude la nota.