(Adnkronos) – “L’industria aerospaziale, tra le diverse aree di applicazione delle nanotecnologie, è quella che ricava il guadagno maggiore dall’utilizzo di materiali e dispositivi nanotecnologici. L’alleggerimento del carico associato alle componenti dei velivoli aeronautici e spaziali, ottenuto mediante l’utilizzo di materiali compositi sempre più leggeri e resistenti, o dispositivi elettronici sempre più piccoli, permette di risparmiare notevoli quantità di carburante ed incrementare il payload”. A dirlo Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio internazionale di nanotecnologie “4ward360” che presenterà in California un nuovo progetto per la produzioni di nanomateriali, dedicati al settore che alleggeriranno i veivoli, faranno risparmiare carburante e aumenteranno l’efficienza e la sicurezza. “Così come l’introduzione di avanzati sistemi di produzione energetica, dal fotovoltaico al termoelettrico, – prosegue Zuccalà -consente di alimentare più a lungo e in modo sempre più consistente la necessaria strumentazione di bordo. La realizzazione di velivoli più veloci, più sicuri e più funzionali, obiettivo ultimo di questa branca dell’industria pesante, passa per l’impiego di soluzioni tanto piccole quanto dotate di grandi potenzialità”.
“I materiali più promettenti –continua Zuccalà -per la struttura dei velivoli sono i nanocompositi come fibre di vetro/matrici polimeriche rinforzate da nanoparticelle che rilasciano un liquido che favorisce la polimerizzazione intorno ad eventuali fratture o nanoargille per il rinforzo strutturale e l’aumento delle resistenza termica in nanocompositi. Per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi materiali “leggeri” , i migliori sono i nanomateriali polimerici rinforzati con nanotubi di carbonio e nitruro di boro e le resine epossidiche rinforzate con nanoargille. Questi materiali offrono infatti un elevato rapporto tra tenacità e peso, resistenza all’impatto e protezione dalle radiazioni. Tra gli obiettivi di 4ward360 c’è proprio quello di sviluppare compositi multifunzionali che combinino proprietà isolanti, acustiche, umidificanti ecc. in un unico componente strutturale per ridurre il numero di componenti e quindi i costi. I metalli nanostrutturati trovano applicazioni nelle parti maggiormente soggette alla corrosione ed usura (landing gears, freni ecc.). Infine, rivestimenti (sotto forma di film sottili) che inglobino nanopolveri possono essere utilizzati come strati auto‐pulenti o antiabbaglianti per i finestrini”.
“L’industria spaziale – conclude Zuccalà -è caratterizzata da ingenti investimenti e le tecnologie avanzate sono oggetto di costante attenzione e valutazione. I due segmenti primari sono rappresentati dalla fabbricazione e dalle tecnologie di lancio di satelliti e missili. A livello europeo, l’uso delle nanotecnologie nel settore spaziale è visto come un settore di sviluppo a lungo termine e i campi di interesse prominenti riguardano le comunicazioni, la produzione e lo storage di energia, i sistemi di propulsione. Ecco perché diventano sempre più strategici i materiali nanocristallini, nanocompositi e bio‐mimetici per applicazioni spaziali”.