Più informazione che divieti, più misure contro l’illegalità, e ricorso all’introduzione di controlli e registri per contrastare la ludopatia. Sono queste le opinioni del campione intervistato da Quaeris, nell’ambito dell’indagine demoscopica dal titolo “Gli italiani e il gioco d’azzardo”. Quaeris, studio di ricerca sociale specializzata nel settore del marketing research, per conto del Milton Friedman Institute, ha intervistato 705 soggetti maggiorenni distribuiti in quattro aree geografiche italiane.
Alla domanda rispetto alle misure più utili per contrastare il disturbo da gioco d’azzardo patologico, il 70,5% degli intervistati dà precedenza all’informazione e la prevenzione e solo il 29,5% predilige restrizioni e divieti. Quanto alla percezione della dimensione del fenomeno della ludopatia, alla domanda “Conosce personalmente giocatori d’azzardo patologici” il campione ha risposto sì al 33,3%. Di questi, meno della metà afferma di conoscerne uno (48,9%) mentre il 5,2% dichiara di conoscerne oltre 5. Oltre il 74% ritiene affidabile l’offerta di gioco legale da parte dei concessionari, mentre viene vista con favore l’introduzione di un controllo all’accesso e di un registro di autoesclusione per i giocatori problematici nella sale (81,8%). Rispetto alle priorità, individuate nel combattere il gioco patologico, migliorare le attività di informazione e prevenzione, e contrastare il gioco illegale, quest’ultima sembra avere la precedenza con 41,3% delle preferenze.
L’indagine è stata presentata oggi a margine dell’incontro “Gioco legale la necessità di riordino” organizzato dall’istituto insieme con Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici (EgpSipe), Sindacato Totoricevitori Sportivi e Federazione Italiana Tabaccai.