Non ce l’ha fatta Antonio Laterza, operaio di 46 anni di Francavilla in Sinni, in provincia di Potenza, morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Carlo di Potenza, dove era ricoverato dal 31 maggio dopo un infortunio sul lavoro. Quel giorno, per cause in corso di accertamento, l’uomo è caduto mentre lavorava in un cantiere a Chiaromonte. Nonostante i tentativi dei medici e le cure ospedaliere, l’operaio è morto nella giornata di ieri. ”E’ una strage senza fine che sollecita tutti i livelli istituzionali chiamati, a vario titolo, a vigilare sulla sicurezza dei lavoratori a rispondere di quanto sta accadendo”, commentano le segreterie di Cgil, Cisl, Uil Basilicata e Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil Basilicata.
”E’ giunto il momento – sottolineano le organizzazioni sindacali – che la sicurezza sui luoghi di lavoro diventi, anche in Basilicata, una vera e propria missione istituzionale e non più un’ipocrita constatazione di difficoltà normative e di carenza di risorse”. La famiglia dell’operaio ha deciso di donare gli organi. Il prelievo multiorgano è stato effettuato questa mattina, presso l’ospedale di Potenza. Tre pazienti lucani riceveranno il fegato e i due reni. Il coordinamento regionale trapianti della Basilicata ha rivolto ”un sentito ringraziamento ai familiari del donatore che hanno reso possibile il prelievo compiendo un gesto di profonda umanità e senso civico in un momento di dolore e lutto per la scomparsa del loro congiunto”.