Semaforo rosso o verde, strisce pedonali o no. Non si placa il dibattito sull’incidente di Corso Francia, che ha portato alla morte delle due giovanissime Gaia e Camilla, investite dal ventenne Pietro Genovese, in modalità ancora da accertare. Una frazione di secondo, la pioggia, il buio e lo schianto. La tragedia si è consumata in un attimo e ha portato via la vita di due 16enni e rovinato quella di un ragazzo poco più grande.
Inevitabili le polemiche scaturite dopo l’incidente, che hanno portato anche ad esagerate fazioni quasi da ‘tifo’. Chi si schiera con Pietro Genovese, vittima della sfortuna e dell’incauto comportamento delle due giovani, chi invece lo condanna con ferocia, per aver bevuto prima di mettersi alla guida. Insomma, un lungo dibattito che verrà messo a tacere solo dalla legge.
In questo senso proseguono le indagini che stanno provando a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Per riuscirci sarà fondamentale il ruolo delle telecamere di sicurezza e dei testimoni oculari. Uno di questi ha deposto nelle ultime ore portando dettagli fondamentali per la ricostruzione.
Il testimone oculare, un giovane di 15 anni conoscente di Gaia e Camilla, ha infatti raccontato che al momento dell’impatto stava aspettando sulla stessa corsia di Gaia e Camilla. “Il semaforo era rosso per i pedoni, le ho viste saltare in aria. Ho chiamato immediatamente i soccorsi”. Testimonianza chiave che potrebbe portare alla conclusione delle indagini sull’incidente di Corso Francia.