Incendi Sardegna, proseguono i soccorsi: canadair in volo

Proseguono le operazioni di soccorso a seguito degli incendi boschivi che da alcuni giorni stanno interessando la Sardegna e in particolare la provincia di Oristano, nei territori di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Frossio, Sennariolo, Usellus, Porto Albe, Scano di Montiferro e Cabras. Ieri le attività, rese particolarmente difficoltose dal forte vento di scirocco che ha alimentato i roghi, sono state supportate da otto velivoli Canadair, da un elicottero del Reparto volo di Sassari e dagli elicotteri del servizio Aib regionale.  

Il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta dieci squadre a terra, supportate da 5 velivoli canadair, che dalle ore 6,15 di stamattina sono operativi sui fronti del fuoco a Scano di Montiferro e a Tresnuraghes. Per una maggiore rapidità di risoluzione dell’emergenza, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato un modulo internazionale di cooperazione: due velivoli canadair provenienti dalla Francia sono in volo verso la Sardegna, mentre altri due canadair provenienti dalla Grecia sono atterrati ad Alghero alle 4.30 di stamattina e sono già pronti ad operare sul territorio sardo.  

Al momento stanno già operando 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. A Tresnuraghes tre squadre hanno operato per tutta la notte nel contrasto al fronte del fuoco, e la loro attività ha permesso di salvaguardare due attività ricettive. A Scano di Montiferro il lavoro notturno delle squadre ha permesso di mettere sotto controllo il fronte del fuoco, che nella giornata di ieri aveva causato l’evacuazione di oltre 400 persone. 

La Sardegna ha dichiarato lo stato di emergenza. Il provvedimento è stato assunto dall’Esecutivo nel corso della riunione convocata ieri in serata, con carattere d’urgenza, dal Presidente della Regione, Christian Solinas.
 

“Sono vicino alla popolazione della Sardegna, il mio amico Curcio, con cui mi sento costantemente, sta operando. Sicuramente il capo della Protezione civile sta facendo il suo meglio”, ha affermato il commissario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, intervenuto a ‘Morning News’ su Canale 5. 

“Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all’agricoltura negli oltre 20mila ettari andati a fuoco”. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei devastanti incendi che hanno colpito la Sardegna in diverse località dell’Isola, soprattutto nell’Oristanese. Ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo in aree dove saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Un disastro sotto ogni punto di vista – afferma l’associazione – con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell’alimentazione di pecore e mucche.  

Se certamente il divampare delle fiamme nella macchia mediterranea è favorito dal clima anomalo con alte temperature e afa, a preoccupare – si sottolinea – è l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La Coldiretti spiega di essere “impegnata in una capillare azione di monitoraggio e assistenza ad agricoltori e allevatori ai quali chiede di agire con massima cautela e ringrazia tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento coordinate dalla Protezione civile”.