(Adnkronos) – Dopo incendi, caldo record e maltempo in Italia, “in questo momento non è possibile fornire una ipotesi di quantificazione delle esigenze, considerato il territorio così vasto e considerata anche la natura dei fenomeni che hanno avuto impatti così specifici. Le regioni interessate, con il supporto dei sistemi territoriali di Protezione civile e il nostro Dipartimento nazionale sono impegnati al massimo per completare le valutazioni tecniche necessarie nel più breve tempo possibile e per consentire con ogni urgenza al Consiglio dei ministri di adottare tempestivamente le necessarie determinazioni”. Così il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, intervenendo alla Camera nella sua informativa alla Camera sugli eventi calamitosi degli ultimi giorni. “Dopo che il governo avrà eventualmente dichiarato lo stato di emergenza nazionale con ordinanze di Protezione civile si potrà provvedere alla varie tipologie di interventi sul territorio”.
“Sulle regioni meridionali, nei giorni scorsi, la massa d’aria in risalita dall’entroterra nord africano ha portato un’ondata di calore a carattere di assoluta eccezionalità, sia nell’intensità sia nella persistenza, facendo registrare temperature superiori ai 40 gradi con punte fino ai 46/48 gradi, valori superiori ad ogni precedente record storico”, ha poi spiegato, mentre al Nord “temporali forti, raffiche di vento impetuoso, eccezionali grandinate piogge abbondante, una serie di concause che hanno messo in ginocchio i territori di quelle regioni”.
Musumeci ha anche specificato durante l’informativa che “se si dovesse rendere necessario potrei tornare in Aula per fornire una relazione più dettagliata alla luce della ricognizione che le Regioni interessate compiranno nei prossimi giorni quando in parte il contesto si sarà normalizzato”.
“Nella giornata di ieri, 26 luglio, le richieste di concorso aereo per gli incendi boschivi – ha continuato il ministro – sono state 24: 8 per la Sicilia, 7 per Calabria, 4 per la Sardegna, 3 per la Puglia, uno ciascuno per Abruzzo e Lazio”. Per quanto riguarda invece “le criticità relative alle disalimentazioni elettriche, costantemente monitorate attraverso l’Enel, attualmente la situazione risulta essere in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi: o
ggi sono disalimentate meno di 15mila utenze concentrate prevalentemente in provincia di Catania, soprattutto nell’area pedemontana etnea”.
“Ognuno di noi sa che in alcune aree è impossibile arrivare con mezzi di soccorso via terra: spegnere le fiamme dal cielo diventa l’unica alternativa possibile. Purtroppo i canadair che si sono rivelati i velivoli con maggiori prestazioni per intervenire sul fronte incendi vengono prodotti da una sola società canadese che opera in regime di assoluto monopolio. Da 30 anni a questa parte non si è trovata nessuna industria disposta a produrre simili velivoli. Obiettivo del Governo è quello di verificare con il Commissario Ue e altri stati membri come fare ad avere una flotta aerea degna di questo nome”, ha aggiunto, continuando: “Noi abbiamo avanzato la richiesta di due canadair proprio nei giorni di particolare crisi ma da Bruxelles ci è stato risposto che non c’era alcun velivolo disponibile”.
“Eccezionale sforzo operativo del servizio nazionale della Protezione civile che sta ancora svolgendo assicurando sia a livello centrale che territoriale per mitigare l’impatto e le conseguenze dei fenomeni estremi che dal 19 luglio hanno interessato l’Italia dal Nord al Sud”, continua Musumeci, che rivolge “credendo di interpretare il pensiero di tutti voi, un particolare apprezzamento alle migliaia di Vigili del fuoco che hanno compito oltre 2.400 interventi solo nelle regioni del Nord senza contare quelle del meridione d’Italia. Lo stesso apprezzamento degli operatori e volontari della Protezione civile, ai dirigenti del nostri Dipartimento, alle forze dell’ordine, ai sindaci e ai presidenti delle nostre Regioni”.
“Credo che questi eventi calamitosi debbano invitare tutto, Governo e Parlamento, ad una serena riflessione. Credo che non serva in questa momento fare la conta delle cose che potevano essere fatte dai governi di centrosinistra nei passati 11 anni, mi riferisco all’ultimo scorcio, o di quello che poteva essere fatto dal nuovo governo in questi ultimi mesi. Non serve, è un esercizio facile ma a mio avviso sterile, se mi posso permettere. Credo al netto di ogni sciocco negazionismo bisogna finalmente prendere atto che questa nazione fragile e vulnerabile ha bisogno di una buona cura per poter essere nelle condizioni di affrontare eventi che sarebbe improprio, se non errato, considerare ancora eccezionali”, ha quindi sottolineato il ministro, che ha spiegato come “negli ultimi 10 ani abbiamo registrato oltre 50 eventi calamitosi con un costo – al di là di quello più doloroso delle vite umane – per lo Stato di decine e decine di miliardi di euro. Allora, le parole prevenzione, adattamento al nuovo clima, mitigazione di ogni rischio, credo debbano essere la bussola che dovrà guidare l’operato del Governo e del Parlamento”.
Per Musumeci, “bisogna accelerare il varo e la pubblicazione ufficiale del Piano nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico, atteso dal 2016, e che questo Governo sta sollecitando perché possa presto diventare un documento ufficiale”. “Penso – ha aggiunto – a un piano nazionale per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico e alle centinaia di comuni che non hanno ancora un piano comunale di Protezione civile e a quelli che lo hanno ma non lo aggiornano da anni rendendolo di fatto inutile, vano”, ha aggiunto