E ancora un ritmo troppo lento, “ben inferiore a quello dellEurozona, frenato dallincertezza, specie politica, che destina il Paese a restare il fanalino di coda con una crescita inadeguata a uscire dalla crisi”, sottolinea a proposito del Pil Congiuntura Flash, del Centro Studi di Confindustria. Lo spiega questo primo trimestre 2017, che rispetto al 2016, segue il +0,2% registrato nel quarto, e il +0,3% del 3°. E nonostante “sfrutti bene il più robusto traino esterno, spiega il rapporto rispetto al nostro paese, resta fanalino di coda, con una crescita inadeguata a uscire dalla crisi. Industria ed export trainano il Pil ma la domanda interna risente dellinstabilità politica, quandoogni sforzo andrebbe dedicato al rilancio delleconomia e al sostegno dei posti di lavoro”. Gli economisti di Confindustria denunciano poi, il persistere di una situazione pesante sul versante del credito che “rimane erogato con il contagocce”. Segna un calo anche il settore manifatturiero, passato da 53,2 a 53,0, in virtù della domanda interna caratterizzata dalla minore fiducia dei consumatori. “Netta correzione”, spiegano ancora da Confindustria, per la produzione industriale di oltre l1% in gennaio, “dopo il sorprendente incremento di dicembre” con un +1,4%. In definitiva, si legge, gli indicatori congiunturali hanno unintonazione “un po più positiva in avvio danno”. Il Pmi composito in gennaio è stabile (52,8, da 52,9 in dicembre) e nel terziario si segnala un “lieve consolidamento” (52,4, da 52,3).