(Adnkronos) – Guerra Ucraina, il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko ha chiesto di sostituire i nomi delle stazioni della metropolitana della città che inneggiano alla Russia con nomi non “ostili”. “Prenderemo in considerazione la ridenominazione delle stazioni della metro – ha dichiarato – nel prossimo consiglio comunale, in modo che i nomi ricordino a noi, alla gente di Kiev, i cambiamenti positivi e chi sono i nostri veri amici. E non glorifichino invece coloro che uccidono gli ucraini qui”. In particolare, secondo il sindaco di Kiev, sarebbe opportuno rinominare la stazione ‘Minsk’: “Se riceviamo minacce da Minsk – ha detto – e gli aerei decollano dalla Bielorussia per bombardare e lanciare missili contro le nostre case, il nome della stazione è uno spiacevole promemoria. Sono convinto che ‘Minsk’ possa diventare, ad esempio, ‘Varsavia’. Dopotutto, Varsavia è una città che aiuta attivamente Kiev, ha accolto molti immigrati ed è una vera amica”.
L’11 aprile, le autorità cittadine di Kiev hanno annunciato l’intenzione di rinominare, oltre a 5 stazioni della metropolitana, anche 15 strade. Per completare il processo di derussificazione nella capitale, secondo il vicesindaco, si prevede di rinominare anche le strutture cittadine, “i cui nomi sono associati al paese aggressore”. Ad esempio ‘via Mosca’ o ‘via Eroi di Stalingrado’. Ma non è soltanto la capitale ucraina a essere coinvolta nel processo di derussificazione. A Uzhhorod, Lviv, Ivano-Frankivsk e Ternopil è stata avviata la ridenominazione delle strade intitolate a personaggi russi. I residenti di Leopoli hanno già preparato un elenco di oltre 30 strade. Numerose strade della città prendono il nome da scrittori, scienziati e musicisti russi che non sono mai stati in città o che non hanno mai contribuito al suo sviluppo. Come via Botkin, dal nome del medico russo Sergei Botkin, che non aveva nulla a che fare con Leopoli o l’Ucraina. Lo stesso vale per il compositore russo Mikhail Glinka, il chimico russo Dmitry Mendeleev, lo scrittore russo Nikolai Nekrasov, il fisiologo russo Ivan Pavlov.
L’idea di derussificazione in Ucraina è partita subito dopo l’invasione dei russi. In molti villaggi sono state abbattute le statue di Puskin, prima in Transcarpazia, in particolare a Mukachevo e Uzhhorod, e poi a Ternopil, nella regione di Leopoli, e anche Zhytomyr prevede di farlo. Ma non sono soltanto i monumenti a Puskin a essere demoliti, ma anche i simboli sovietici. Una composizione commemorativa è stata smantellata a Stryi, nella regione di Leopoli. Un carro armato sovietico è stato rimosso a Mukachevo. La stessa decisione di smantellare i simboli sovietici è stata presa dalla comunità di Chortkiv, nella regione di Ternopil.