Mentre le truppe russe vanno concentrandosi sempre più verso il Dombass, dove è purtroppo attesa ‘la madre di tutte le battaglie’, intanto a Kiev e nelle altre aree del paese – finalmente libere dalla morsa dei soldati moscoviti – si contano i danni.
Stamane, parlando con i media, il ministro della Salute Viktor Lyashko, ha rivelato le enormi difficoltà in cui versa la sanità ucraina, spiegando ad esempio che in tutta la regione di Luhansk, non c’è un ospedale che non abbia riportato ingenti danni strutturali, tali da non essere i grado di assicurare adeguata assistenza.
Tuttavia, ha tenuto a precisare il ministro, “Gli operatori sanitari continuano a lavorare nella regione di Luhansk, fornendo assistenza medica. Siamo coinvolti in alcune evacuazioni di pazienti, ma ci sono persone che non vogliono andarsene e non possiamo allontanarle forzatamente. Pertanto gli ospedali operano ancora, ma solo dove non ci sono ostilità in corso, grazie ai medici militari“.
Tracciando una sorta di bilancio approssimativo, il ministro della Salute ucraino ha spiegato che, per via dei violenti bombardamenti che hanno spazzato via strutture e palazzi in tutto il paese, attualmente sono ben 22 gli ospedali che risultano distrutti, ed oltre 300 le istituzioni mediche rimaste seriamente danneggiate, con “un diverso livello di danni: dalle finestre rotte ai muri distrutti e altre cose. Questi ospedali potranno essere rimessi in funzione soltanto dopo le opportune verifiche“.
Max