In pensione con Opzione donna: cos’è e come fare. Requisiti e tempi tecnici
Opzione donna è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2020 accanto ad altri provvedimenti quali Quota 100 e Ape Social.
aggiornamento ore 6,10
Ma chi può fare domanda per questo tipo di misura pensionistica? Per Opzione donna possono fare domanda le lavoratrici subordinate e autonome che al 31 dicembre 2019 abbiamo ottenuto i requisiti previsti: ovvero, che abbiano compiuto entro tale data 58 anni di età (59 anni per le autonome) e dispongano di 35 anni di contributi.
Ma una volta che, con Opzione donna le lavoratrici con i requisiti di età e contributi adatti possono andare in pensione anticipata, quanto vedono ridotto il loro assegno?
Il pensionamento anticipato prevede per le lavoratrici una rimodulazione dell’assegno pensionistico e una riduzione dunque dell’importo mensile del 25-35%, sulla base del sistema contributivo.
In tal senso la riduzione può risultare maggiorata per le lavoratrici con retribuzione mista, giungendo fino al 40%. Pertanto la penalizzazione in termini pecuniari risulterebbe senz’altro maggiore per una lavoratrice entrata nel mercato del lavoro presto.
C’è poi un altro aspetto da valutare: i tempi di attesa. Infatti, nonostante la penalizzazione della riduzione, un ulteriore elemento negativo potrebbe essere il fatto che lavoratrice dipendente potrà ottenere la pensione 12 mesi dopo averne maturato il diritto o 18 nel caso delle autonome.
aggiornamento ore 10.11
In pensione con Opzione donna: un anno di tempo senza entrate
Pare piuttosto evidente dunque come per la singola lavoratrice finisca per trattarsi di una scelta personale: ovvero, continuare a lavorare durante la finestra di uscita o scegliere la via ridotta. Come detto, però, scegliendo questa strada, si va incontro alla mancanza di entrate per almeno un anno.
Ricapitolando, invece, per il 2020 la conferma di Opzione donna per le lavoratrici ha corroborato l’aspetto relativo alla presenza, per ottenere l’ingresso nel provvedimento, di specifici requisiti.
Le lavoratrici dipendenti e autonome che vogliono aderire devono, al 31 dicembre 2019 aver raggiunto questi requisiti richiesti:
- per lavoratrici dipendenti: 58 anni di età e 35 anni di contributi;
- per lavoratrici autonome: 59 anni di età e 35 anni di contributi.
La legge prevede peraltro specifiche finestre mobili tra il raggiungimento dei requisiti e la pensione:
- lavoratrici dipendenti: 12 mesi;
- lavoratrici autonome: 18 mesi.
La misura è indirizzata poi a quelle lavoratrici nate nel 1961, per le dipendenti, e nate nel 1960, quanto alle autonome.
Le lavoratrici della scuola a loro volta possono richiedere il provvedimento entro il 29 febbraio 2020 per andare in pensione.
Un ultimo dato. L’INPS nel 2019 ha comunicato che nella sua prima metà erano state inoltrate 15mila domande per Opzione donna prevedendo il raggiungimento di quota 25mila entro la fine dello scorso anno. Una conferma o meno di tali numeri verrà indubbiamente fornita, in seguito, dall’Istituto.
aggiornamento ore 16,13