(Adnkronos) – E finalmente il tempo della bicicletta è arrivato anche in Italia, paese ampiamente autocentrico: quest’anno gironzoleranno per lo Stivale con bici e borse circa 8 milioni di viaggiatori a pedali. Lo ricorda un’esperta -e non da ieri- della promozione del viaggiare lento, Ludovica Casellati, per tutti “Ladybici” grazie alla sua incessante promozione del mezzo meccanico più semplice e gustoso della storia, direttrice di Viagginbici.com. Il dato è evidenziato dal rapporto “L’ecosistema della bicicletta” pubblicato qualche settimana fa da Banca Ifis.
“E’ un boom, lo vedo dall’osservatorio Luxury Bike Hotels”, di cui è fondatrice, “i dati sono in continua crescita e i bike hotel sono arrivati a circa 4.500 in Italia. Il mercato sta cercando di rispondere a una crescita che ritengo sia stata iniziata dal Covid: non solo con l’esplosione della vendita di bici, ma ha riportato le persone a ripensare alla propria salute e benessere”. A iniziare il processo, subito dopo il lockdown generale, è stata la vendita di bici: “improvvisamente -ricorda Casellati all’Adnkronos- sono state vendute 2 milioni di biciclette, dall’oggi all’indomani”, e chi può scordare le lunghe file davanti ai negozi specializzati appena riaperti nel 2020; “di conseguenza, subito dopo, la crescita del cicloturismo. E con la parziale riapertura molta più gente ha programmato vacanze attive”.
Questo, ragiona Casellati, “porta però alla necessità di sapere ‘dove’ andare a pedalare, e qui siamo un po’ scarsi. Bisogna lavorare su questo aspetto che trovo fondamentale. Perché la bici non è ‘performance’, questo lo stanno capendo tutti, è puro godimento, così almeno la vedo io. Mi auguro che questo porti a un cambiamento nelle modalità di spostamento di tutti, ci vorrà un po’ di tempo ma è un passaggio culturale che dobbiamo fare”. Casellati al momento si trova nel sud della Sicilia, in bici ovviamente, in pieno barocco siculo, anche se le ciclovie più accreditate (sono circa 4.500 percorsi in Italia, circa 90.000 km) sono al nord.
“Parlare del nord è facile, al sud secondo me è più interessante, c’è tanto da scoprire, per esempio la Bike to coast abruzzese che è tutta in ciclabile, mentre la Ciclovia dei parchi calabrese o la Via Silente nel Cilento sono percorsi mappati e messi a sistema nel territorio, non esclusivamente per bici e quindi molto più interessanti e vivi, entri nel territorio vissuto”. Insomma, “anche gli italiani hanno scoperto il cicloturismo. Lo dico da tanto: questo aspetto del tempo libero non può che crescere e infatti lo sta facendo, ci si riappropria del tempo personale. E la bicicletta è il mezzo ideale, perché velocizza i tempi rispetto al viaggio a piedi, che non è per tutti”.
Un sentore di boom che è confermato da Piero Nigrelli, responsabile due ruote dell’Ancma, l’associazione delle industrie di settore. “Avere dei dati precisi è ancora difficilissimo, ma la risposta è sì, nel turismo a largo raggio c’è il boom. Le vendite di mtb elettriche continuano a crescere, e quello è un mezzo votato a star fuori per giorni. Sulle muscolari c’è un dato sempre in crescita delle gravel, che sono fatte per il cicloturismo. In crescita anche ciò che serve per il viaggio, per esempio le borse: ci sono aziende come la GiVi che dalla produzione di borse per moto si sono messe a fare borse da bici, con successo immediato. Anche le offerte di tour operator si stanno orientando su questo settore”.
Ma in concreto questa crescita quant’è, grosso modo? “La sensazione è che si viaggi in generale a un +15-20% costante ogni anno. Ho fatto la Via Francigena a giugno, c’era tanta gente e tutti con bici e borse nuove, appena affacciati all’avventura. E’ un ritorno a una vita più tranquilla e serena, è turismo profumato, semplice e anche da gustare quando ti siedi a tavola”. E, notoriamente, il viaggiatore in bici mangia come un lupo.