Stare a parlare del caldo infernale che in questi giorni sta attanagliando il Paese, è a dir poco ovvio e scontato. Tuttaltra cosa è invece dover rimarcare il grave rischio al quale sono esposti gli anziani, soprattutto quanti vivono da soli. Parliamo di qualcosa come 3,8 milioni di italiani. Nella Capitale ad esempio parliamo di 250 mila anziani (nella maggior parte dei casi afflitti anche da malattie croniche), che costituiscono il 44,1% dei nuclei familiari e, come evidenziano i dati raccolti dallistat, il 20,9% della popolazione residente. Come spiegano gli esperti Comunità di S.Egidio, sottolineando che non basta evitare di restare in casa nelle ore più bollenti, “spesso più che il caldo è lisolamento sociale a fare vittime. Ci rivolgiamo a tutti i cittadini: occorre prestare attenzione alle situazioni di disagio dei nostri vicini di casa, come di ogni persona anziana che incontriamo per strada e che vediamo in difficoltà, segnalando i casi e aiutando direttamente”. A tal proposito, la Comunità di S.Egidio promuove liniziativa ’Viva gli anziani!’, un vero e proprio servizio sociale, che nasce soprattutto in contrasto dellisolamento degli anziani, garantendo loro assistenza domiciliare, servizi residenziali, ed altre forme di assistenza. I sintomi sono diversi e variano fra il senso di affaticamento, il mal di testa, la perdita della capacità di concentrazione, arrossamento della pelle, senso di nausea, vomito e perdita dellappetito. Come spiega Massimo Venturelli docente di Scienze Biomediche allUniversità di Milano, “Purtroppo il rischio di disidratazione dellanziano è fortemente sottovalutato, questo problema è probabilmente causato da alcuni fattori, per esempio il vivere in un clima temperato e relativamente umido implica uno stimolo allassunzione di liquidi più basso del dovuto. Potrebbe essere scontato il sottolineare che bisogna bere acqua con un corretto e bilanciato contenuto di sali minerali, ma purtroppo la realtà è che gli anziani non bevono abbastanza acqua, o che spesso sostituiscono lacqua con altre bevande con elevati contenuti di zuccheri (succhi di frutta, o bibite zuccherate), aumentando così il rischio di diabete. Il consiglio perciò più corretto sarebbe il bere acqua in piccole quantità ma spesso durante la giornata”.
M.