(Adnkronos) –
Continua l’escalation di minacce e aggressioni ai danni di medici e, in generale, del personale sanitario. Oltre ai casi di cronaca, dall’inizio di quest’anno Consulcesi ha registrato centinaia di segnalazioni da parte di operatori sanitari preoccupati per la loro incolumità. Un anno nero. Il team di legali specializzati di Consulcesi offre sostegno ai professionisti che chiedono consulenze e consigli su come intervenire. Nel frattempo, però, Consulcesi continua a investire nella formazione professionale, ritenuta essenziale per intercettare e prevenire il fenomeno delle aggressioni. È stato infatti lanciato il nuovo corso Ecm “Il counselling al servizio della relazione con il paziente” che, oltre ad assegnare ben 46,8 crediti, offre agli operatori sanitari strumenti utili per affrontare anche il problema delle aggressioni verbali e fisiche.
“Stiamo assistendo a un aumento di denunce da Nord a Sud del Paese, che però non ci raccontano tutta la reale portata del problema – afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – Le centinaia di segnalazioni registrate dagli avvocati di Consulcesi nel corso di quest’anno indicano che ci sono moltissimi operatori sanitari che non sanno come affrontare e gestire le minacce e le aggressioni che molto spesso arrivano dai loro pazienti e dalle famiglie”.
Particolarmente preoccupante – rileva Consulcesi – la situazione nella sanità pubblica della città metropolitana di Milano, dove da gennaio a maggio 2022 si è registrato un aumento di aggressioni del 41%. Emblematico ma non isolato, il caso dell’Asst Rhodense in testa alla triste classifica milanese con 116 casi di violenza registrati nei primi mesi del 2022 contro i 122 episodi registrati nell’anno precedente, e dove si teme un aumento fino a 278 casi entro la fine del 2022. Situazione simile nei presidi ospedalieri di Asst di Mantova (a esclusione delle Rems) dove se nel 2021 ci sono state 27 segnalazioni di aggressioni, nel primo semestre del 2022 se ne sono registrate già 21.
“Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di prevenzione e protezione, non possono essere all’ordine del giorno. Li abbiamo chiamati ‘eroi’ durante la pandemia, ora è nostro dovere proteggerli e prenderci cura di loro”, aggiunge il presidente di Consulcesi.
Assistenza legale, ma non solo. “Una comunicazione efficace e strategie di counselling oltre a prevenire e gestire situazioni di violenza e aggressività possono migliorare notevolmente diversi aspetti: dalla dilagante sfiducia verso gli operatori sanitari, alle ansie vissute da pazienti e caregivers”, commenta Lucilla Ricottini, formatrice specializzata nei campi della comunicazione in sanità e della gestione dei conflitti e responsabile del corso Consulcesi, raccontando che “di recente ho saputo di aver evitato due denunce perché sono riuscita a mantenere la calma di fronte ad una paziente molto arrabbiata. Da allora ho capito l’importanza di rapportarsi correttamente all’altro, ho fatto un grande lavoro su me stessa per migliorare sempre di più sotto questo aspetto e da diverso tempo giro l’Italia per formare i miei colleghi e insegnargli a fare altrettanto”.