ROMA– Dopo la fuga di notizie che ha reso noti i primi quattro nomi della lista nera degli impresentabili, e in attesa che venerdì la Commissione Antimafia renda pubblici gli altri 13 aspiranti consiglieri, tutti campani, il Movimento Cinque Stelle ha attaccato il Pd. Mentre il premier-segretario Matteo Renzi, da Perugia, in un comizio in sostegno della candidata presidente Catiuscia Marini, ha sostenuto: “Sento parlare di impresentabili, ma sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno. Questo è il Pd, è legalità. C’è chi la combatte a parole, chi con i fatti”.”Il Pd è il partito che ha fatto la legge anticorruzione con pene per chi ruba molto più dure,ha continuato Renzi, una legge per cui chi vuole patteggiare deve restituire ciò che ha rubato, il Pd ha rimesso il falso in bilancio che altri avevano tolto, abbiamo fatto l’autoriciclaggio, gli accordi con la Svizzera e il Vaticano, la legge sui reati ambientali e su questo sono pronto al confronto con tutti”. Il premier ha poi lanciato lo slogan delle “tre L”: Per “far ripartire l’Umbria e l’Italia” servono tre “L: legalità, lavoro, e leggerezza”. Lo afferma il premier Matteo Renzi intervenendo a un comizio elettorale a Perugia che, sul tema del lavoro sottolinea come “questo si costruisca non solo semplificando le regole, ma con uno Stato più semplice”. Quindi ricorda il Jobs Act, “la cosa più di sinistra fatta negli ultimi anni”. Ma il Movimento Cinque Stelle accusa i democratici di aver inscenato “una vera e propria farsa criminale nel volerci buttare addosso la responsabilità della fuga di notizie sugli impresentabili. Ci domandiamo: chi ci guadagna nel tenere i nomi nascosti fino a venerdì, vale a dire dal giorno d’inizio del silenzio elettorale? Chiaramente il Pd e i loro amati colleghi del centrodestra”. È quanto affermano i deputati M5S della commissione Antimafia.”È una vergogna: la commissione Antimafia, aggiungono,farebbe meglio a indagare su sé stessa. Il Movimento 5 stelle è pulito e noi ieri siamo stati gli unici a chiedere la pubblicazione dei nomi. Qui si parla di reati spia di mafia e di voto democratico e loro giocano a fare polveroni”. Gia ieri il candidato presidente del centrosinistra pugliese Michele Emiliano ha chiesto al coordinatore della lista Udc, Realtà Italia-Centro Democratico di ritirare il candidato Fabio Ladisa dalla competizione elettorale, uno dei quattro candidati pugliesi indicati dall’Antimafia, uniformandosi così alle regole dettate dalla commissione.