Ha purtroppo un precedente la violenza sessuale subita da una dottoressa impegnata nel notturno di guardia medica in comune siciliano. E accaduto pochi mei fa e laggressore era un uomo afflitto da squilibri mentali. Già allora la vicenda suscitò dure polemiche circa levidente stato di insicurezza personale al quale venne esposta la professionista senza la presenza di un vigilante o di una telecamera sola, in piena notte in ufficio tutto sommato pubblico. E laltra notte nel comune catanese di Trecastagni, un 26enne è entrato nello studio della guardia medica, ha aggredito la dottoressa e quindi stuprata. Un passante ha udito le grida ed ha immediatamente chiamato i carabinieri. I militi di Acireale si sono precipitati nellufficio e sono riusciti a arrestare in flagranza il giovane il quale, ha tentato di reagire danneggiando gli arredi della stanza. Come ha commentato il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), Roberta Chersevani, “Una vicenda drammatica ma purtroppo non isolata. Le guardie mediche vanno presidiate o ripensate, spostate in contesti in cui non siano isolate. Le donne medico non devono avere paura di fare il loro lavoro. Dobbiamo renderci conto ha affermato la Chersevani – che tra un po’ saranno soprattutto le donne a lavorare in sanità. E non possiamo permettere che vadano a lavorare con la paura di essere picchiate, violentate o massacrate”.
M.