Sembra essere giunto al traguardo il decreto che riguarda i migranti, fortemente voluto dal vicempremier e leader della Lega, Matteo Salvini. Secondo quanto si apprende, venerdì è prevista una riunione di governo con tutti i ministri interessati, prima che il testo giunga in Consiglio dei ministri. Con ben 15 articoli, il provvedimento reca “disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza”.
Tra le novità pù interessanti, certamente quella che riguarda le maggiori risorse al Fondo per i rimpatri con un totale di 3,5 milioni di euro divisi in tre anni: “Al fine di potenziare le misure di rimpatrio” – si legge nello schema del decreto – il Fondo “è incrementato di euro 500.000 per il 2018, di euro 1.500.000 per il 2019 e di euro 1.500.000 per il 2020”.
Il provvedimento, fortemente voluto dal leader della Lega e vicempremier, prevede inoltre una stretta sulla concessione della cittadinanza italiana: gli stranieri a cui viene concessa, si legge nel testo, “non devono avere, a carico proprio o dei familiari conviventi, provvedimenti dellautorità di pubblica sicurezza, giudiziari o di condanna, anche non definitiva, nonché concreti elementi di pericolosità sociale o di non irreprensibilità della condotta. Ai medesimi fini, gli stessi devono avere un reddito pari a quello previsto per lesenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, ai sensi dellarticolo 2, comma 15 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e devono assolvere regolarmente gli obblighi fiscali”.
“La cittadinanza italiana è revocata quando lo straniero o lapolide a cui è stata concessa è condannato con sentenza di primo grado confermata in appello per i reati previsti dallarticolo 407, comma 2, lettera a), n. 4), del codice di procedura penale, nonché per i reati di cui agli articoli 270-ter e 270-quinquies.2, del codice penale”, si legge ancora nello schema di decreto.
Novità anche per quanto riguarda il provvedimento di cessazione della protezione internazionale: “è rilevante ogni rientro nel Paese di origine, salva la valutazione del caso concreto”. Larticolo 10 del decreto disciplina inoltre listituzione di “sezioni della Unità Dublino”, operanti presso il Dipartimento per le libertà civili e limmigrazione del Viminale.