Non è stato ancora raggiunto laccordo tra Italia e Germania per la questione dei migranti secondari, quelli cioè registrati inizialmente in Italia e poi giunti in territorio tedesco. Lintesa potrebbe però arrivare nella giornata di oggi, in occasione dellincontro tra Matteo Salvini e il collega tedesco Horst Seehofer a Vienna, al termine della Conferenza su sicurezza e migrazione organizzata dalla presidenza austriaca dellUe.
Seehofer insiste per raggiungere una conclusione, ma Salvini si dice pronto a firmare solo a condizione che non comporti larrivo “di un solo migrante in più” e che non riguardi il pregresso.
Intanto, il decreto immigrazione sarà portato la prossima settimana in Consiglio dei ministri, con lUnhcr che annuncia: “faremo osservazioni”. La tenuta dellasse sovranista che, oltre a Salvini, comprende i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria) verrà dunque messa alla prova a Vienna.
Seehofer dà per chiuso laccordo con lItalia, “mancano solo le firme”. Ma nel pomeriggio di ieri il leader della Lega ha puntualizzato: “non cè alcuna firma da parte mia e non cè alcun accordo sui numeri”.
Se ne parlerà oggi, ma Salvini non intende accettare alcuna intesa “che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più”. E leventuale accordo con la Germania “riguarderà il futuro (il pregresso non verrà ridiscusso)”.
Dunque, è la posizione del Viminale, i migranti arrivati in Germania dallItalia (sono migliaia), non torneranno indietro. Leventuale intesa riguarderà il futuro e solo se le restituzioni di stranieri saranno compensate da un numero analogo di profughi che Berlino dovrà accettare dallItalia. E mentre continuano, ormai quotidiane, i botta e risposta con lEuropa, Salvini è pronto a portare in Consiglio dei ministri il decreto migranti, con una serie di misure che attireranno altre polemiche.
Il provvedimento mira ad allungare la lista dei reati che, se commessi, porteranno alla revoca o al diniego dellasilo: dalla violenza sessuale al traffico di droga, dal furto allaggressione a pubblico ufficiale. E a cancellare la protezione umanitaria, già indebolita da una circolare inviata lo scorso luglio ai prefetti.
Si prevede poi la revoca dello status di rifugiato se il migrante rientra nel Paese di origine. Novità anche sui Centri di permanenza per i rimpatri, con il raddoppio dei tempi di trattenimento: dagli attuali 90 a 180 giorni. Nella bozza di dl si indica inoltre che i destinatari di provvedimento di espulsione possano essere inviati, oltre che nei Cpr, anche in strutture nella disponibilità delle questure. E ancora, nel testo cè la revoca della cittadinanza italiana per reati con finalità di terrorismo, in maniera da favorire le espulsioni.
Il decreto dovrà ovviamente avere lok del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ed essere poi firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Possibili dunque aggiustamenti nei prossimi giorni.
LUnhcr, da parte sua, promette vigilanza e fornirà “osservazioni tecniche” sul testo. Proprio oggi lAlto commissario per i rifugiati Filippo Grandi è stato ricevuto al Viminale da Salvini. “Collaboriamo per risolvere i problemi, altro che allarme razzismo denunciato da qualche ignorante che non conosce lItalia e la sua splendida gente”, ha detto il ministro al termine dellincontro, definito “cordiale”.
Meno cordiali i rapporti con Malta. Dopo le accuse pronunciate al Senato dal premier Giuseppe Conte sulla vicenda Diciotti, in serata Salvini ha informato che sette barchini con 62 migranti a bordo si trovano in acque maltesi: “abbiamo contattato – sottolinea – le autorità maltesi perché facciano il loro dovere, in caso contrario farò tutto il possibile perché i clandestini non sbarchino in Italia. #portichiusi e che mi indaghino pure”.