Ciò che sta accadendo sulle nostre coste meridionali è sotto gli occhi di tutti. Non passa infatti giorno, senza che i vari Tg mostrino i puntali – e drammatici – interventi di salvataggio da parte delle nostre forze di sicurezza marina, a vantaggio dei migranti che, a bordo di improbabili carrette del mare’, continuano a puntare verso il nostro Paese quale porta d’accesso all’Europa.
Se da un lato i servizi giornalistici – a ragione – sono per lo più concentrati ad illustrare la cronaca di questi continui e disperati tentativi di sbarco, in realtà poco si sa di quello che accade ‘a luci spente’ e , soprattutto, quale è la reale situazione ed il pensiero che accompagna i nostri uomini preposti alla vigilanza marina.
Così, in ordine di tempo, due sigle sindacali – una dei carabinieri e l’altra della Polizia – attraverso due distinti cmunicati hann deciso di ‘denunciare’ la reale situazione sul campo:
“È da tempo che denunciamo la situazione immigrati ormai divenuta esplosiva. L’Europa continua a fare molto poco per impedire che gli immigrati salpino verso l’Italia”, scrive Antonio Nicolosi, segretario generale Unarma associazione sindacale Carabinieri. “Il Presidente del consiglio Giorgia Meloni ci ha provato – prosegue il sindacalista dell’Arma – ma ci chiediamo come si fa ad offrire una mancetta (100 milioni di euro) ad un Governo in affanno come quello tunisino con un debito che si aggira a circa 9miliardi? Questa offerta dell’Europa appare fuori contesto e ha di fatto aperto una contrattazione su quanto vale davvero la sicurezza dei cittadini italiani”.
Altro che, prosegue il segretario generale dell’associazione sindacale Carabinieri: “Oggi l’Italia è l’unica nazione che risulta veramente invasa. Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei nostri concittadini anche in considerazione che le Forze dell’ordine soffrono una grave e endemica carenza di organico e ogni giorno si trovano a fronteggiare un’emergenza che non è circoscritta solo a Lampedusa ma a tutto il territorio nazionale che deve fare i conti con un flusso migratorio fuori controllo”.
Come dicevamo, non soltanto il sindacato che rappresenta l’Arma ha giuste e legittime rimostranze da fare ma, sulla stessa onda si spendono anche il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), e Polizia Nuova Forza Democratica (PNFD), rispettivamente rappresentati da Antonio de Lieto e Franco Picardi.
Ebbene, lamentano le due sigle sindacali della Polizia di Stato, “Mentre il governo Meloni pensa all’acquisto, a partire dal 2024, di carri armati Leopard 2 A8 di ultima generazione, per una spesa complessiva di circa 4 miliardi di dollari, l’Italia è sempre più invasa da stranieri che approdano irregolarmente nei nostri porti. A Lampedusa nel silenzio tombale del Ministro dell’Interno e del governo tutto sono sbarcati ben 1275 stranieri irregolari. A tal riguardo i Segretari generali nazionali del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) e Polizia Nuova Forza Democratica (PNFD) Antonio de Lieto e Franco Picardi hanno dichiarato: Più volte le OO.SS. da noi rappresentate hanno sollecitato il ministro dell’Interno del precedente governo sulla necessità di attuare le opportune strategie per fronteggiare l’immigrazione irregolare sempre in aumento. Purtroppo, il grido di allarme lanciato è rimasto inascoltato”.
Insomma, denunciano all’unisono Picardi e de Lieto, “Nulla è cambiato ed anche con l’attuale governo e il nuovo ministro dell’Interno non vi è “nulla di nuovo sotto il sole”: come prima più di prima … Giova rammentare che il Presidente Meloni negli anni trascorsi, quando non era ancora alla guida del governo, ha sempre invocato la chiusura dei nostri porti ed il blocco navale. Ora che il governo è a guida Meloni ebbene – hanno rimarcato i leader del LI.SI.PO. /PNFD – il Presidente del Consiglio Meloni non ha mai invocato la chiusura dei nostri porti e l’eventuale blocco navale. Silenzio tombale anche da parte dei suoi alleati di governo e chi prima si stracciava le vesti ora anche per lui “tutto va bene madama la marchese” … Siamo alla deriva!!!”
Ad esempio, tengono a rimarcare le due sigle sindacali della Polizia, “Con l’occasione ci corre l’obbligo di evidenziare che a Catania due poliziotti inviati dalla sala operativa della Questura di Catania in via Francesco Crispi, su segnalazione riferita ad uno straniero (cittadino del Gambia) che danneggiava le auto in sosta con una bottiglia di birra ancora piena, ivi giunti hanno cercato di attuare i controlli di rito intimando di deporre la bottiglia di birra a terra. A quel punto lo straniero, dopo averla rotta, si è scagliato contro i due poliziotti minacciando di ucciderli. Al termine di una lunga colluttazione gli operatori di Polizia sono riusciti a immobilizzare lo straniero. I due poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure presso un nosocomio cittadino, a causa delle ferite riportate è stato necessario applicare alcuni punti di sutura con prognosi di guarigione di otto giorni s.c.. Lo straniero con numerosi precedenti, nonché irregolare sul territorio nazionale, è stato tratto in arresto per i reati di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale”.
Insomma, la situazione è davvero esplosiva. L’aspetto ‘emergenziale’, come visto, non riguarda soltanto l’azione legata al soccorso in mare ma, in buona parte, soprattutto anche l’aspetto psicologico degli uomini in divisa, chiamati ad arginare un fenomeno a tratti inarrestabile. “Infine – concludono quindi i segretari – rammentiamo al governo Meloni che i poliziotti lavorano per lo Stato e per la tutela e sicurezza dei cittadini, esposti quotidianamente a rischi e pericoli per la propria incolumità! La tutela legale per le forze di polizia è un istituto fantasma poiché quando l’operatore di Polizia dovrebbe ricevere il giusto risarcimento, lo Stato è assente e le ragioni sono sempre le stesse, ovvero non ci sono abbastanza soldi per sopperire a tali esigenze…è una vergogna…”
Max