Un’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Eboli, con il supporto delle unità di Salerno, Padova, Montella e Torre del Greco, ha portato oggi all’arresto di 13 persone e al coinvolgimento di altre 3 sottoposte all’obbligo di dimora. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, ha smascherato una presunta associazione a delinquere attiva nella Piana del Sele, impegnata nella produzione di documenti falsi per facilitare l’ingresso e la permanenza illegale di almeno 240 immigrati in Italia tramite il decreto flussi.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, l’organizzazione avrebbe sfruttato il decreto flussi e la procedura di emersione dal lavoro irregolare del 2020, utilizzando documenti contraffatti per far ottenere permessi di soggiorno a immigrati extracomunitari. Gli imprenditori e i centri di assistenza per l’impiego, complici, avrebbero presentato documentazione fittizia per avviare pratiche false, chiedendo agli immigrati somme che arrivavano fino a 3.000 euro a pratica. In dettaglio, 1.300 euro erano richiesti al datore di lavoro, mentre altri 1.500 euro erano pagati dai migranti stessi per le pratiche di flusso stagionale. Finora sono state registrate 240 pratiche illegali, di cui solo 9 hanno ottenuto il permesso di soggiorno, una cifra che mette in evidenza la complessità della rete criminale.
Aggiornamento ore 11
Le accuse mosse agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati in ambito migratorio e di falsificazione, oltre a reati di devastazione e incendio. Tra i vari episodi ricostruiti, si evidenzia l’incendio doloso di un’abitazione a Postiglione, il 23 marzo 2020, orchestrato da due membri dell’organizzazione per incassare un risarcimento di circa 1,4 milioni di euro dall’assicurazione. Questo episodio testimonia la determinazione della rete nel compiere azioni estreme per profitto, ampliando così l’area di attività criminale oltre il traffico di documenti falsi.
Aggiornamento ore 12
L’inchiesta mette in luce un sistema strutturato di collusione tra imprenditori e centri di assistenza, attivi principalmente nella Piana del Sele, che sfruttavano il decreto flussi e la domanda di permessi stagionali per avvantaggiare gli stranieri illegalmente. Questo sistema, apparentemente volto a sanare situazioni di lavoro irregolare, veniva invece utilizzato per generare profitti significativi, dimostrando una stretta connessione tra attività imprenditoriali e reati di immigrazione. Il coinvolgimento di figure chiave del tessuto produttivo locale, come datori di lavoro, rivela un uso distorto delle normative, causando un impatto diretto sulla legalità dei flussi migratori in provincia di Salerno.
Aggiornamento ore 13