L’obiettivo e’ prevenire le tragedie del mare, assicurando una sorveglianza piu’ puntuale e a largo raggio del Canale di Sicilia per individuare le imbarcazioni cariche di profughi prima che si verifichino eventi drammatici come i naufragi di questi giorni al largo di Lampedusa: nei prossimi giorni, come ha annunciato il premier Enrico Letta, sara’ varata una missione umanitaria che comportera’ una ridefinizione del dispositivo aereo e navale impiegato per la vigilanza. Piu’ aerei e piu’ navi per evitare le stragi che hanno caratterizzato queste ultime settimane. Agli stati maggiori si lavora in queste ore per approntare entro lunedi’ un ’pacchetto’ aeronavale che assicuri un’attivita’ di controllo costante nell’ambito di un impegno di lunga durata. Saranno impiegati piu’ aerei, si fara’ ricorso alle navi d’altura per una vigilanza anche a grandi distanze dalle coste italiane. In corso anche il calcolo dei costi conseguenti, in un periodo di ristrettezze di bilancio per le forze armate, mentre si prendono in esame le possibili alternative. La sorveglianza aerea, riferiscono all’Adnkronos fonti militari, potrebbe essere assicurata anche con l’utilizzo dei velivoli Uav (Unmanned aerial vehicle) Predator, gli aerei senza pilota a ’pilotaggio remoto’ utilizzati con successo in questi anni in numerose missioni all’estero, a cominciare dall’Afghanistan. Possibile anche un impiego intensivo degli aerei Atlantic di stanza a Sigonella. Si tratta di velivoli particolarmente adatti alla ricognizione marittima, che potrebbero garantire una vigilanza piu’ estesa sul Canale di Sicilia.