Chiediamo corridoi umanitari, di poter immigrare legalmente in Europa. A parlare sono afghani, eritrei, etiopi, che oggi hanno incontrato il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz nella sede della Comunita’ di Sant’Egidio a Trastevere. “Come europei abbiamo il dovere d’imparare da quanto e’ avvenuto a Lampedusa”, ha dichiarato il presidente degli eurodeputati, che si e’ detto favorevole a definire un quadro legale per l’immigrazione in Europa e ha espresso interesse per la proposta di Sant’Egidio di creare a Lampedusa un centro europeo di accoglienza dei profughi. Ma per gli immigrati, la prima richiesta e’ non dover piu’ rischiare la vita per venire in Europa. “Il problema e’ arrivarci a Lampedusa”, dice Lula, una donna eritrea con la voce rotta dal pianto. “Mai piu’ questi viaggi”, aggiunge una donna etiope che a fatica ha trattenuto le lacrime raccontando la traversata del deserto e poi del mare. E che dice di aver scongiurato i suoi fratelli, in attesa in Sudan, di non rischiare la vita come lei. “Dieci afghani sono morti l’anno scorso, asfissiati o schiacciati dai camion sotto i quali si erano nascosti nel tentivo di passare dalla Grecia all’Italia”, denuncia un ragazzo afghano. E un altro, Daud, racconta che lui sotto il camion ci e’ rimasto attaccato 25-30 ore per arrivare da Patrasso a Bari. “L’emigrazione non si fermera’, altri vorranno venire, ma non tutti potranno -ha commentato Schulz- Questi paesi e chi li abita hanno bisogno di un futuro, di una vita umana e vivibile, di lavoro. Non possono venire tutti in Europa”. Ma se questa prima faccia del problema e’ materia “per la politica estera dell’Europa”, spiega l’eurodeputato tedesco, esiste anche un aspetto di politica interna. In quest’ ambito si puo’ discutere di corridoi umanitari e va definito “un quadro legale” per l’immigrazione in Europa. “Anche il Papa viene da una famiglia che era immigrata in Argentina, dove c’era un sistema legale d’immigrazione, come negli Stati Uniti, in Canada. Questo lo dobbiamo fare anche noi” in Europa, dice Schulz, che oggi e’ stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco e lo ha invitato al Parlamento europeo. “Esattamente 25 anni fa, Giovanni Paolo II e’ intervenuto al Parlamento europeo, un anno prima della caduta del Muro. Anche adesso siamo in un momento di cambiamenti”, ha notato Schulz. A dialogare con il presidente del Parlamento Europeo sono stati oggi gli immigrati di Genti di pace, un’associazione nata dalla scuola d’italiano della Comunita’ di Sant’Egidio, dove si ritrovano europei e non europei di un centinaio di paesi per promuovere attivita’ di volontariato e integrazione.