’IL TRIO DELLE CICCIOTTELLE’ – L’EDITORE LICENZIA IN TRONCO IL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO SPORTIVO PER L’INFELICE EPITETO RISERVATO ALLE ATLETE AZZURRE DELL’ARCO

Travolto dalla tracimazione social di ignoranza e sarcasmo gratuito, anche il mondo dei media continua a perdere colpi ‘adeguandosi’ trasversalmente’ all’orripilante giudizio estetico che ormai imperversa e condiziona mezzo mondo. E se molti fra i quotidiani on-line continuano imperterriti a pubblicare video, foto e servizi di dubbio gusto, quando non proprio splatter e morbosi, anche la ‘blasonata’ carta stampata insegue tale vergognosa tendenza. E ieri, quel ‘trio delle cicciottelle’ riservato alle brave atlete azzurre del tiro dell’arco alle Olimpiadi brasiliane (e pensiamo a quale impegno e fatica abbiano dovuto profondere per raggiungere tale, pregevole traguardo sportivo), ha fatto sicuramente una pessima pubblicità a ‘QS’ (il Quotidiano Sportivo), che ha raccolto lo sdegno e le critiche – a ragione –piovute da mezzo mondo. Oggi, e meno male, la notizia che l’editore Riffeser Monti ha deciso di rimuovere il direttore Giuseppe Tassi, con tanto di scuse, non ha mancato di far discutere anche la rete che si è in gran parte schierata dalla parte delle azzurre. La prima replica all’articolo apparso ieri sul Qs era arrivata da Rio de Janeiro, una lettera aperta del presidente della Federazione italiana di Tiro con l’Arco, Mario Scarzella, sceso in campo in difesa delle sue atlete. Il numero uno della Fitarco ha definito “irriguardoso” il trattamento rivolto alle atlete Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia. “Se fosse una rivista scandalistica non avremmo nulla da dire- ha scritto giustamente Scarsella –  ma focalizzare l’attenzione sull’aspetto fisico di queste ragazze su un quotidiano, che scandalistico non dovrebbe essere considerata la sua lunga e prestigiosa storia, è stato davvero di cattivo gusto. Ci chiediamo in effetti se si possa definire giornalismo serio un titolo come questo, soprattutto in un giorno difficilissimo per delle giovani ragazze all’esordio Olimpico, che hanno lavorato per quattro anni nel silenzio dei media per vivere una delle delusioni più cocenti della loro vita, sia personale che sportiva – sottolinea Scarsella – Una sconfitta, che tale non è, perché il quarto posto a squadre nel femminile resta il miglior risultato del tiro con l’arco italiano nella storia dei Giochi Olimpici, che purtroppo le segnerà per tutta la vita, ben sapendo che non c’è nessuna certezza per loro di poter godere di una seconda opportunità per riscattarsi. Per poterlo fare hanno fatto dei sacrifici che probabilmente nemmeno immagina, rinunciando a gran parte delle cose che le loro coetanee considerano normalità- aggiunge ancora il presidente della Federazione italiana di Tiro con l’Arco – Per 4 anni hanno lavorato sodo per tenere alto l’onore italiano in occasione dei Giochi Olimpici. Quella di ieri è stata per l’Italia femminile una vera impresa e ridurre il tutto con un titolo che le definisce delle semplici ’cicciottelle’ lo consideriamo davvero di cattivo gusto”. Giustizia è fatta! Ci si aspetta però dagli organi preposti una maggiore vigilanza perché, come dicevamo, specialmente sul web, spesso l’informazione fa rima con spettacolarizzazione…

Max