Ieri, il tribunale di Milano ha accolto il ricorso della categoria dei tassisti locali contro la concorrenza dell’app Uberpop. Uber è un app che permette di ricevere auto lussuose per gli spostamenti a costi medio alti. La sotto funzione chiamata Uber Pop, consentiva a chiunque avesse una patente di guida da almeno tre anni di essere autorizzato a accogliere privati che hanno bisogno di spostarsi, a prezzi molto bassi rispetto ai taxi. Per questo motivo, la categoria dei tassisti si è ribellata contro questa pratica di concorrenza non corretta, chiedendo attraverso un ricorso giudiziario al tribunale di Milano di pronunciarsi. La sentenza proclamata dal giudice, Claudio Marangoni, dichiara che accoglie il ricorso dei tassisti e accusa il servizio Uber di concorrenza sleale e inibito in tutta Italia, la prestazione del servizio. Tuttavia, rimane la possibilità del ricorso da parte di Uber.
La stessa Uber dichiara attraverso un comunicato del direttore legale in Europa, Zac De Kievit, «Siamo molto dispiaciuti per la decisione presa oggi su Uberpop, una decisione che rispettiamo ma non comprendiamo. Ora faremo appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città». Dobbiamo precisare che, non tutto il servizio è compreso nell’inibitoria del giudice, Uber Black, ovvero il servizio che premette di noleggiare auto di lusso con autisti, sarà ancora attivo in Italia.
Intanto la categoria dei tassisti esulta per l’accettazione del ricorso giudiziario e dichiara attraverso il suo portavoce, Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dellUnione Artigiani della Provincia di Milano, «È una grande vittoria e non labbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti».