I sogni di gloria possono attendere. Dopo una notte folle e con l’aggiunta di un arbitro in vena di prodezze, la Roma fallisce ancora l’aggancio al secondo posto in classifica che sembrava a portata di mano dopo la sconfitta dell’Inter a La Spezia e il mezzo passo falso della Lazio a Bologna.
Il settimo ko in campionato dei giallorossi brucia e rende evidente- una volta di più- come sia difficile (impossibile?) fare quell’ulteriore salto di qualità necessario per ambire a traguardi importanti.
D’accordo l’arbitraggio provocatorio di Fabbri (l’ammonizione di Smalling dopo pochi minuti già lasciava presagire il peggio) ma il fallo di reazione di Kumbulla- che di fatto ha segnato la partita alla fine del primo tempo- è ingiustificabile e mette la pietra tombale sulla stagione del difensore albanese che pure era reduce dal goal e della bella prestazione con la Real Sociedad.
E dire che stavolta la Roma incerottata e costretta ad un turn over parziale era partita anche bene. Con Wijnaldum solo davanti al portiere su lancio millimetrico di Matic che poteva- e doveva- indirizzare al meglio la partita. Un’altra girata di Abraham– l’unico guizzo della serata abulica del centravanti- e poi ecco entrare in scena il Sassulo di Dionisi tutta corsa, tecnica ed organizzazione.
Col centrocampo improvvisato e senza lo squalificato Cristante (uno che paradossalmente si nota più quando non c’è che quando c’è) impossibilitato a far diga davanti ad una difesa tremebonda e capace di prendere il secondo goal con ben dieci giocatori piazzati dentro l’area (un vero e proprio record).
Ci ha provato la Roma a riaprire il match- e la forza di volontà della squadra di Mourinho è la nota lieta della serata, l’unica- e l’entrata di un ispiratissimo Dybala ha dato forza e coraggio ad una serata da contro tutto e tutti. Purtroppo però l’uscita anticipata dal campo di Matic (ammonito pure lui e preservato per il derby visto l’andazzo dell’arbitraggio) ha spento letteralmente la luce e sull’Olimpico sono comparse le tenebre e le streghe.
Col Sassuolo che faceva poker e la mente che volava a domenica prossima e ad un derby da si salvi chi può. Perderlo significherebbe quinto posto (sesto in realtà senza la penalizzazione della Juve) a cinque punti dalla squadra di Sarri e zona Champions a dir poco compromessa. In mezzo ecco la bolgia di San Sebastian con la Real Sociedad chiamata dal suo allenatore alla guerra santa sportiva (“Dobbiamo morire in campo per ribaltare il risultato dell’andata”, ha detto il tecnico Alguacil).
E’ il momento di compattarsi e di non disperdere energie psicofisiche per non ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Anche perché, come diceva John Belushi in ‘Animal house’, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare…
Le pagelle di Roma-Sassuolo 3-4
Rui Patricio 5, Ibanez 5, Smalling 5,5, Kumbulla 4, Zalewski 6 (dal 77’ Volpato ng), Bove 5 (dal 46’ Dybala 7), Matic 6,5 (dal 56’ Camara 5), Wijnaldum 5, Spinazzola 5 (dal 46’ Karsdorp 5), El Shaarawy 5, Abraham 4,5 (dal 77’ Majchrzak ng). All. Foti/Mourinho 5
Claudio Fontanini