IL SAMURAI DELLA FORMULA 1

    “The Hammer”, mai soprannome fu più azzeccato. Infatti Hamilton schiaccia, martella, pressa e pesa proprio come la testa di un martello poggiato sulla propria nuca ed, in questo momento, è Vettel a sentire quella fastidiosa pressione su di sé. Il tedesco sbaglia ancora una volta, commette un errore banale, uno di quelli che un quattro volte campione del mondo non dovrebbe avere nel suo repertorio.
    Della tappa nipponica c’è poco da raccontare, se non gli errori di una Ferrari smarrita e di un Vettel sempre più confuso, che ha la disperazione come “leitmotiv” di ogni sua manovra.
    Già dalle qualifiche il muretto del cavallino azzarda, affidandosi a delle supposizione e ad una pioggia che mai arriverà. Il risultato è disastroso, Sebastian è nono, lontanissimo dalla pole position di Lewis, la gara di Seb sarà tutta in salita.
    Al semaforo verde il tedesco di Maranello scatta veloce, sa di dover rincorrere qualcosa di inafferrabile e sa di dover compiere qualcosa di impossibile. Solo nel primo giro guadagna cinque posizioni, scavalcando persino Raikkonen, vittima dell’irruenza di Verstappen. Vettel ci crede per un secondo, ma davanti a sé, ora, c’è la Red Bull, c’è il suo passato, il suo vecchio amore con a bordo il nuovo pupillo di Helmut Marko. Alle Spoon Curve Vettel ci prova, prova a sfidare Verstappen e il suo toro, vede un varco, s’infila, ma si scorda che in un tratto veloce non si può superare uno come Max Verstappen. Questo è assodato! Così, inevitabilmente, i due vengono al contatto e a pagarne le conseguenze è Seb, che va in testacoda e vede sfilare davanti a se, prima di ripartire, tutto il plotone di monoposto. Lewis è ormai lontano!
    Da lì in poi è la solita sfilata della “stella Mercedes”, Lewis Hamilton. Il quale vince sul circuito di Suzuka senza particolari difficoltà, trascurando le sue paranoie che palesa costantemente via radio.
    Vettel è distante, in tutti sensi. Arriva sesto a +69.873s, mentre il suo distacco nella classifica iridata sale a un totale di 67 punti. Ad Hamilton, ora basta un’altra sola vittoria per calare il sipario su questo mondiale!