Così come è stato pensato e, soprattutto, ‘organizzato’, è abbastanza ovvio che mostra tante, forse anche troppe incongruenze tuttavia, è innegabile che per un padre di famiglia, che dalla mattina alla sera si trova improvvisamente senza lavoro, il reddito di cittadinanza rappresenta una valida forma d’aiuto da parte dello Stato.
Dunque, ben venga un aggiustamento, purché non sia però cancellata l’unica fonte di ‘reddito’ per milioni di famiglie seriamente disagiate. Forse, ma precisiamo ‘forse’, sarebbe bene da rivedere soprattutto il rapporto che disciplina le giovani generazioni per le quali – secondo alcuni – il Rdc si traduce in un ‘valido’ motivo per rinunciare a trovarsi un lavoro. Ma qui, come da legge, dovrebbero agire i famosi centri per l’impiego ed i tutor, appositamente delegati per far combaciare (nella teoria), la domanda con l’offerta. Quanto poi la ‘leggenda’ secondo cui in molti preferiscono rinunciare ad una sicura offerta di lavoro – contrattualizzata – per continuare a percepire il Rdc, andrebbe seriamente confermata perché, purtroppo, è ormai fin troppo nota la vergognosa condotta di molti pseudo-imprenditori ed aziende gestite da cialtroni, che le studiano tutte per non riconoscere ai propri dipendenti ciò che spetta loro regolarmente.
Insomma tira una brutta aria, il Rdc che, come è noto, è frutto della politica sociale del M5s, ed ora che è iniziato il ‘countdown’ per la tornata elettorale che da qui a un anno cambierà totalmente l’assetto politico della maggioranza, ecco che il Rdc è divenuto un duro ed aspro terreno di scontro politico.
Ne abbiamo avuto un eloquente (e per certi versi ‘vergognoso’, visto che a discuterne erano i ‘benestanti’ politici) esempio ieri nell’Aula di Palazzo Madama, dove è andata i scena una forte diatriba tra i pentastellati ed il senatore forzista Andrea De Bertoldi il quale, fomentato dalle altrettanto dure critiche mosse da un senatore di Fdi, si è lasciato sfuggire un ‘tristissimo’ “Il M5S insegna ai giovani a vivere di elemosina di Stato. Cancelliamo subito il reddito di cittadinanza”. Dal canto suo, vista la piega, la Rossomando, presidente di turno, cercato subito di bloccare un’escalation verbale pericolosissima, ed ammonendo poi il dem Dessì ha avvisato: “La smetta o sono costretta a farla allontanare”.
Ma è stato ancora il senatore di Forza Italia ad incalzare affermando che “I giovani non devono andare a fare i parassiti per 800 euro, ma abbiano il gusto del lavoro“. Inoltre, ha aggiunto ancora De Bortoldi, “Vorrei proporre al governo di mettere da parte queste riforme di Serie C e di farne una davvero seria e cioè di cancellare il reddito di cittadinanza investendo queste risorse nelle politiche attive del lavoro, nelle imprese e nell’educazione dei giovani al lavoro“.
Affermazioni poi seguite da quelle del segretario Fdi della Commissione Finanze e Tesoro che nell’ambito del suo intervento sul ddl Concorrenza ha poi chiosato: “Fratelli d’Italia starà sempre dalla parte dell’Italia, degli italiani e delle imprese che vogliono lavorare per far crescere la nostra Nazione. Mi auguro che il governo abbia finalmente il coraggio di fare lo stesso”.
Max