Unassegnazione che incarna le intenzioni di Alfred Nobel, in quanto risponde a tre criteri del premio: la promozione della fraternità tra le nazioni, l’avanzamento del disarmo e del controllo delle armi e la promozione di congressi di pace. L’Ican è fortemente impegnata nel raggiungimento del disarmo nucleare, e ha giocato un ruolo importante. E’ ferma convinzione del comitato Nobel, che l’Ican più di ogni altro abbia dato un contributo enorme e un nuovo vigore al progetto di un mondo senza armi nucleari”. Così stamane Berit Reiss-Andersen, la presidente del Comitato del Nobel norvegese, annunciando il conferimento del Premio Nobel 2017 alla campagna internazionale per abolire le armi nucleari (Ican), sottolineando “il suo lavoro per attirare l’attenzione alle catastrofiche conseguenze umanitarie di ogni uso di armi nucleari. Stiamo mandando un messaggio a tutti gli stati in particolare agli stati nucleari”, ha quindi aggiunto la presidente. Lanciata nel 2007, oggi la campagna internazionale conta ben 468 gruppi in 101 Paesi, sensibilizzando la piena applicazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (approvato il 7 luglio 2017), al quale hanno aderito 122 Paesi. Sono tuttavia 69 gli stati che hanno scelto di non hanno partecipare ai negoziati e, guarda caso, sono proprio quei paesi che detengono arsenali nucleari, come gli Stati Uniti, la Russia, il Regno Unito, la Francia, la Cina, Israele, lIndia, il Pakistan, e la Corea del Nord. “Profondamente preoccupati delle catastrofiche conseguenze umanitarie che deriverebbero da qualsiasi uso di armi nucleari, e riconoscendo la conseguente necessità di eliminare completamente tali armi”, hanno invece sottoscritto i 53 paesi firmatari del trattato (approvato all’Assemblea Onu lo scorso 7 luglio con 122 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto), i quali si impegnano a non sviluppare, testare, produrre, trasferire o possedere armi nucleari in nessuna circostanza”. Ricordiamo che è’ vietata anche la minaccia di far ricorso alle armi atomiche.
M.