Higuain non basta al Milan. Il primo sigillo stagionale della Pipita permette ai rossoneri di evitare leliminazione diretta allarena della Sardegna: troppo poco per soddisfare Gattuso che non approfitta del KO dellInter e dellequivalente interno di Roma. Anche il Milan, insomma, per il momento è difficile e grandi meriti devono essere riconosciuti a Cagliari, che sale a cinque punti in classifica. La squadra di Maran ha attaccato la partita con un inizio veemente, in cui ha trovato il meritato vantaggio con Joao Pedro, rientrato dopo la squalifica per doping, quasi raddoppiando con una prodezza balistica di Barella – fermato solo dal palo – e non ha mai perso le giuste misure tra dipartimenti, anche quando accusa la stanchezza delle molte energie spese nel primo semestre.
Il tecnico rossonero, senza Conti, Strinic e Cutrone, si affida ancora al 4-3-3, preferendo Musacchio a Caldara al centro della retroguardia e Rodriguez a Laxalt nel ruolo di terzino sinistro. Tra i sardi il Klavan ha avuto la meglio su Pisacane in difesa, Bradaric su Cigarini nella mediana, mentre Farias ha vinto il ballottaggio con Sau in avanti per supportare Pavoletti.
Il ritmo è immediatamente vertiginoso, soprattutto grazie a un Cagliari aggressivo e intraprendente. La prima occasione, però, è dei rossoneri grazie ad un cross velenoso di Suso, su cui Cragno vola a togliere la palla dalla testa di Bonaventura e fa scattare il rossoblu rossoblù che porta al vantaggio. La diagonale di Pavoletti colpisce il palo, Joao Pedro si avventa sul ribelle e batte un Donnarumma impeccabile.
Galvanizzati dallobiettivo, i sardi hanno messo un Milan in un evidente stato di confusione. Al 13 Farias non approfitta di uno svarione di Bonaventura e scivola in area al momento del calcio in porta. La reazione dellospite è affidata alle riprese da fuori Rodriguez, deviato in immersione da Cragno, ma è ancora Cagliari a dettare legge. Sugli sviluppi del calcio dangolo Barella è coordinato alla perfezione dal limite dellarea ed è il palo a negargli la gioia del raddoppio.
Con il passare dei minuti gli uomini di Maran abbassano comprensibilmente il centro di gravità e Milano inizia a dominare il possesso della palla, dimostrandosi pericolosa soprattutto quando allarga la partita sulle corsie esterne, ma senza riuscire a coinvolgere Higuain. Cagliari si difende con ordine e la migliore occasione capita a Bonaventura, che manca la porta sulla croce dalla destra della Calabria.
Nel secondo tempo il Milan fa il gioco, ma i padroni di casa fanno attenzione a non lasciare troppo spazio. La manovra della squadra di Gattuso appare più macchinosa della fine del primo tempo e ci vuole un barlume di Higuain per ripristinare la parità. Kessie vince un rimbalzo sulla destra e il Pipita, un vero raptor dellarea, si lancia sul pallone, scavalca Cragno e si appoggia alla rete.
I rossoblu accusano stanchezza e non possono più pungere, ma mantengono la giusta lucidità guidata da un monumentale Barella e un mai domo Srna. Nonostante le stazioni di Milano costantemente nel centrocampo avversario, le opportunità latitano. Lunico veramente clamoroso porta la firma di Suso: lo spagnolo fa parte del mancino e imballa il suo gioco classico, ma senza contare la reattività di Cragno che vola a deviare con la punta delle dita. La Sardegna Arena saluta il terzo risultato utile consecutivo con un ruggito, al contrario Gattuso non può accontentarsi.