IL PIANI DEL GOVERNO PER LE IMPRESE: INCENTIVI ALLE START-UP E GARANZIE A CHI INVESTE

     

     

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    Nel Cdm del 20 gennaio è prevista la discussione dell’ «investment compact», il piano del governo per attrarre gli investimenti esteri e favorire lo sviluppo delle Piccole e medie imprese prende forma. Al provvedimento, annunciato durante le feste da Padoan, hanno lavorato i tecnici del Tesoro e dello Sviluppo Economico: è in fase di limatura, ma la struttura è pronta.  

    Per i grandi investitori il piano prevede «regole certe», che non cambieranno in modo retroattivo. Chi vuole avviare investimenti superiori ai 500 milioni di euro potrà accedere a una procedura di «ruling» con lo Stato con la garanzia – si legge nella bozza – di non vedersi poi cambiare le «regole del gioco» in corsa, soprattutto in campo fiscale.  

    Accanto alle start-up, inoltre, vengono create le Pmi innovative, che avranno accesso ad un registro ad hoc e che potranno avvalersi, come le prime, del «crowdfunding». Affinché un’azienda venga considerata innovativa dovrà destinare una quota del 5% alle spese in ricerca e sviluppo e impiegare chi sta facendo (o ha fatto) un dottorato ogni tre dipendenti.   

    Inoltre viene «rivisto» il Fondo centrale di Garanzia. Nella bozza del provvedimento si prevede l’accesso al Fondo anche per assicurazioni e organismi di investimento collettivo, e l’estensione della garanzia dello Stato anche ai titoli frutto di cartolarizzazioni che «abbiano a oggetto crediti, anche già erogati» nei confronti delle Pmi per adeguare l’ordinamento italiano alle politiche della Bce, in particolare il programma di acquisto degli Abs mezzanine. i  

    L’ultimo articolo della bozza prevede infine un pacchetto di misure – ancora in discussione – per favorire il rientro dei cervelli.