IL PESSIMO ESEMPIO DI ALCUNI MEDICI CHE RACCOMANDANO IL VACCINO CONTRO L’INFLUENZA MA POI LORO NON LO FANNO: LA MEDIA È DI 9 SANITARI SU 10

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    “Se medici e infermieri non si vaccinano fanno un pessimo servizio ai loro pazienti e alla sanità in generale. Questa misura, infatti, per quanto riguarda gli operatori ha una triplice valenza. In primo luogo, infatti, permette di ridurre i rischi di trasmettere il virus ai pazienti e quindi tutela gli assistiti. In secondo luogo tutela il funzionamento del servizio sanitario nei momenti in cui l’epidemia influenzale rischia di metterlo in crisi: i medici e gli infermieri vaccinati si ammalano meno e quindi consentono di garantire l’assistenza”. Infine, non meno importante, l’aspetto della testimonianza. “E’ difficile convincere i cittadini a vaccinarsi se poi sono proprio i medici a non vaccinarsi. L’esempio è un fattore di comunicazione importante”. Raggiunto dall’Adnkronos Salute, il docente di Igiene dell’Università di Firenze e componente della Società d’Igiene Siti, Paolo Bonanni, così commenta la notizia del giorno: soltanto il 13% dei medici si vaccina. In pratica quasi il 90% di dottori e infermieri non lo fa: una percentuale più alta di quella registrata negli altri Paesi europei. Un pessimo esempio che innesca la reazione di Bonanni: “E’ una vergogna per la categoria, una grave mancanza di rispetto di una misura importante per ridurre i rischi legati alla diffusione dell’epidemia”.m La scarsa sensibilità dei medici alla vaccinazione influenzale – a cui come categoria che garantisce un servizio pubblico sono tenuti, anche se non obbligati – non è però un fenomeno solo italiano. “E’ abbastanza diffusa a livello internazionale – aggiunge Bonanni – ma la media di vaccinati italiana è più bassa”. I dati più recenti a disposizione indicano il 12-13% nel nostro Paese, contro percentuali che vanno dal 15 al 29% di Paesi come Inghilterra, Germania e Francia. “Il personale sanitario così rischia di diventare un anello della catena di trasmissione. Inoltre ci sono reparti ospedalieri dove si possono creare rischi importanti – dice Bonanni- La vaccinazione non è sicuramente una garanzia ma è il migliore strumento di prevenzione che abbiamo e va usato. E’ importante fare qualcosa per invertire la tendenza. Anche i pazienti possono intervenire: dovrebbero, per esempio, esigere che il proprio medico li informi se si vaccina o se non lo fa”.