(Adnkronos) – In un Paese in cui quasi nessuno si dimette, il passo indietro di Andrea Agnelli ha una rilevanza significativa. I problemi legati alla gestione della Juventus, e l’inchiesta sulle plusvalenze, che hanno imposto una svolta drastica con le dimissioni dell’intero cda, si portano dietro anche una scelta personale, più o meno libera che sia: finisce l’esperienza dell’ormai ex presidente della società bianconera anche nei cda di Exor e Stellantis.
Agnelli ha annunciato la decisione parlando all’assemblea della Juventus. “Con le assemblee delle società quotate alle quale partecipo come consigliere farò un passo indietro, è stata una mia decisione personale presa in accordo con John (Elkann, ndr), con il quale il rapporto rimane assolutamente strettissimo su quella che è la condivisone dello sviluppo strategico del Gruppo, AjaY Banca e Carlos Tavares. La mia volontà è, dopo un periodo così intenso, di poter affrontare il futuro con una pagina bianca libera e forte e quindi il passo indietro lo reputo indispensabile”.
Una pagina bianca che vuol dire tante cose. La prima riguarda il rapporto con John Elkann. Agnelli lo definisce “strettissimo”, diverse ricostruzioni accreditano una versione diversa, raccontando profonde divergenze. Restando all’ufficialità, alle dichiarazioni e alla comunicazione che accompagna i passaggi difficili che stanno scandendo l’evoluzione dell’assetto di vertice in casa Juventus, si insiste sulle decisioni “prese in accordo”.
Sicuramente, la pagina bianca pone una serie di interrogativi che vanno oltre la Juventus. La variabile principale, rispetto all’assetto complessivo del gruppo industriale che fa capo alla famiglia, è la permanenza o meno di Andrea Agnelli all’interno della società che, a monte, controlla tutto il resto: la Giovanni Agnelli BV. La fotografia dell’azionariato vede la società Dicembre di John Elkann (espressione degli eredi di Gianni Agnelli) primo azionista al 38% e il ramo di Umberto Agnelli (quindi Andrea Agnelli e la sorella Anna) con una quota vicina al 12%.
Gli sviluppi di oggi possono alimentare l’ipotesi che si possa arrivare a un’uscita di Andrea Agnelli, con la liquidazione della quota, conti alla mano con un valore che sfiora il miliardo di euro, che gli consentirebbe di finanziare altre iniziative personali, fuori dagli ‘affari di famiglia’. Quanto questo scenario sia credibile lo diranno le prossime settimane, i prossimi mesi, ma l’uscita dai cda di Exor e Stellantis può essere letto, intanto, come un passaggio propedeutico a una separazione. Anche in questo caso, potrebbe essere un approdo “concordato” con il cugino John Elkann. (di Fabio Insenga)