“Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure”. Così ha parlato Papa Francesco durante la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. “Il problema non è il fatto di avere dubbi e timori, il problema è quando questi condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare laltro, la persona diversa da me; mi priva di unoccasione di incontro col Signore”.
Il Papa: “Nostro messaggio è predicare laccoglienza”
“Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità. Ciò che spinge il Samaritano – uno straniero rispetto ai giudei – a fermarsi è la compassione, un sentimento che non si spiega solo a livello razionale. La compassione tocca le corde più sensibili della nostra umanità, provocando unimpellente spinta a farsi prossimo di chi vediamo in difficoltà”, ha puntualizzato il Papa, che sullatteggiamento verso i migranti ha specificato che “rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto. Noi non facciamo politica e non abbiamo un messaggio opportunista, che piace, ma come vescovi dobbiamo proclamare il Vangelo di Cristo, in cui laccoglienza degli altri, dei poveri, dei migranti, dei marginalizzati è una parte centrale. Io non posso predicare un altro Vangelo di quello di Cristo”.