(Adnkronos) – La crisi economica, con i rincari degli alimenti, pesa sempre di più anche a tavola. Ma la necessità di fare attenzione al portafoglio, quando si fa la spesa e si cucina, non necessariamente contrasta con la possibilità di una dieta sana ed equilibrata. “Paradossalmente si può mangiare meglio, sia sul piano della salute sia sul piano del gusto, scegliendo gli alimenti giusti, tipici della nostra tradizione e validati dalla scienza, in particolare legumi e cereali”, spiega all’Adnkronos Salute Ciro Vestita, nutrizionista e autore di molti libri di divulgazione sul tema, sottolineando che la crescita delle conoscenze in campo nutrizionale è di grande aiuto nel rendere possibile l’alternativa low cost.
La chiave è nella scelta dei prodotti, in cui siamo aiutati dalla dieta mediterranea. E con la riduzione “del consumo di carne e dei prodotti industriali già pronti, insieme al risparmio economico si migliora anche lo stile di vita alimentare”, aggiunge il nutrizionista. “I cereali e i legumi sono in assoluto i migliori alleati. I cereali ‘puliscono’ l’intestino e ne nutrono la flora batterica, il microbiota, che è il guardiano della nostra salute come ormai dimostrano molti studi”. Particolarmente utile “l’avena, che ha un ottimo valore nutrizionale ed utile, specialmente ai bambini, perché ha anche una capacità tranquillizzante, favorisce il rilassamento”. C’è poi il farro, “alimento ottimo, che si può trovare a prezzi accessibili, e ha un rendimento elevato in cucina”. I legumi secchi come “i ceci, le lenticchie, i piselli spezzati, i fagioli hanno un costo basso, possono essere cucinati in molti modi e sono salutari”.
Da riscoprire anche i legumi antichi. “I lupini, ad esempio, sono una fonte importantissima di proteine anche per i bambini. Molto interessanti dal punto di vista nutrizionale i cosidetti fagioli con l’occhio, presenti in Europa prima di Colombo. In realtà non sono fagioli ma ‘doliche’ (fagiolo dolico), molto digeribili e non fanno gonfiare la pancia. Un piatto di fagioli con l’occhio, condito con olio d’oliva e basilico, accompagnato da pane nero bruscato, rappresenta un’ottima cena, molto più sana di un filetto che costa 10 volte di più”, dice Vestita.
Anche il pesce, che per molti italiani sta diventando un vero e proprio lusso, può diventare sostenibile per l’economia familiare. “Alici, sardine, sgombro, pesce sciabola hanno costi accessibili: sono buoni quanto economici. Anche le cozze hanno un ottimo apporto nutrizionale, in Puglia ci sono state generazioni cresciute a patate e cozze. Contengono molto zinco e ferro, che le rende utili per l’alimentazione, ad esempio, delle persone che non mangiano carne”.
Utile per conciliare salute ed economia, poi, è “riscoprire i mercati rionali, che permettono una scelta di prodotti diversificati e prezzi vari. Anche per quanto riguarda la frutta, è possibile trovare prodotti locali diversi, meno presenti nelle catene dei supermercati, come i fichi, ad esempio”. Infine la pasta, economica per definizione, “alimento sano, che può essere mangiato 2 o 3 volte alla settimana senza paura di ingrassare se si usano condimenti semplici”, per esempio, “con un filo di olio d’oliva, un pomodoro crudo e il basilico. Con un cucchiaio di ricotta; con pepe e pecorino; con olio e salvia, con le cozze e così via”.