Complice londata di maltempo, specie al Nord, che sta martellando da giorni il Paese, i riscaldamenti continuano praticamente a girare in continuazione nelle nostre abitazioni. E purtroppo, per fatalità o per una manutenzione approssimativa, un killer silente si aggira pronto a colpire: il monossido di carbonio. Ed infatti molto probabilmente da imputare al malfunzionamento di un caldaia interna la tragedia familiare resa nota in serata nell’alessandrino, a Vignole Borbera. A rimanere mortalmente intossicati dal monossido di carbonio sono un 47enne, la sua compagna 44enne, e il figlio 19enne dell’uomo. Sarebbe stata la madre del giovane a chiamare i soccorsi, perché nessuno dei tre rispondeva alle sue chiamate telefoniche. Inutile la corsa dei sanitari del 118, e dei i vigili del fuoco. I carabinieri della locale stazione stanno ora cercando di ricostruire le cause dell’accaduto. Più o meno è quanto accaduto a Dignano, in provincia di Udine, dove due anziani coniugi non sono sopravvissuti allintossicazione da monossido di carbonio. Allinterno della loro abitazione, vigili del fuoco, 118 e forze dell’ordine. Hanno rinvenuto nella cucina una stufetta, che si ritiene sia la causa dello sprigionamento della sostanza velenosa. Ma non finisce qui. Sono stati infatti addirittura 6 oggi le persone uccise dal terribile gas nel paese. Lultimo caso è accaduto a Savona, dove una donna è entrata in casa della cognata 59enne, rimanendo a sua volta intossicata. La donna è però riuscita ad allertare sia i vigili del fuoco, che i sanitari del 118. Accorsi nellappartamento in via Ceva, i soccorritori hanno trovato quindi il corpo senza vita della 59 anni italiana di origini tunisine, e ricoverato allospedale San Paolo di Savona, per l’esposizione al monossido, la cognata.
M.