IL MINISTRO MADIA CONTRO I SINDACATI di Francesca Maiezza

Dopo gli scioperi degli impiegati nella Pubblica amministrazione e la manifestazione della Cgil dell’8 novembre, il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha incontrato a Palazzo Chigi gli esponenti dei sindacati per rassicurarli riguardo le decisioni del governo. Un “primo impegno che assume il governo: nessuno perderà il posto per effetto della riorganizzazione della Pa. Nessuno andrà a casa”, queste sono le parole del ministro, ma afferma che “la riapertura del contratto è nell’agenda del governo, nel 2015 non sono previste in bilancio risorse per i rinnovi contrattuali” e i contratti a tempo determinato verranno prorogati fino al 2018. Continua Madia: “Anche noi sappiamo che è un problema il contratto bloccato da sei anni ma abbiamo scelto di concentrare le risorse su chi stava peggio. Il bonus da 80 euro andrà a un lavoratore pubblico su quattro, circa 800mila dipendenti pubblici”.  I sindacati escono da Palazzo Chigi delusi per non essere stati tranquillizzati riguardo al rinnovo dei contratti nella Pa e Susanna Camusso, segretario Cgil, ribadisce le sue motivazioni: “Non abbiamo avuto risposte che siano all’altezza, nemmeno particolari rassicurazioni su quella che si profila come una nuova emergenza occupazionale per i lavoratori delle Province». Indi per cui la Camusso conferma le ragioni dello sciopero del 5 dicembre: “siamo pronti a valutare le decisioni delle altre organizzazioni, ci farebbe piacere un’evoluzione positiva, e siamo pronti a spiegare al Garante per gli scioperi che non c’è nessuna illegittimità nella proclamazione del 5”. Cisl e Uil decideranno se aderire. L’unico cambiamento nella Pa avviene sul fronte dell’insegnamento: il governo assumerà i vincitori del concorso e gli insegnanti precari. I dipendenti pubblici non sono dei privilegiati, ma “la riforma della pubblica amministrazione deve dare ai cittadini servizi efficienti in modo più semplice”. “Questo è il cuore della riforma insieme alla lotta alla corruzione che sottrae risorse all’economia sana”. Il governo investe anche sulle “tecnologie digitali per rafforzare la democrazia e una semplificazione dei procedimenti amministrativi con le norme sul silenzio assenso, la conferenza dei servizi, l’autotutela e la riforma della dirigenza pubblica”. Lo sciopero generale per i lavoratori della Pubblica amministrazione è indetto per il 12 dicembre da Cgil e Uil.