Per decenni lItalia è stata il Paese dove si potevano sfregiare i monumenti senza pagare i danni né scontare pene detentive. Ed in tutto il mondo sapevano che in Italia, nazione che concentra la maggior parte delle opere darte del Pianeta, i musei sono gratuiti nei giorni di festa ed in quelli normali si paga una cifra simbolica, che non copre alcun costo gestionale. E che lItalia fosse in svendita lo sapevano davvero in tanti. Ecco perché l’annuncio del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha scatenato tante polemiche. Le domeniche gratis spiega Bonisoli durante un appuntamento a Napoli – andavano bene come lancio pubblicitario. Sono stati gli stessi direttori a chiedermene il superamento. Lascerò loro più libertà: se vogliono fare una domenica gratuita niente di male, ma l’obbligo no. Magari le gratuità aumenteranno, però in modo intelligente. Già perché (è la critica del ministro) le domeniche gratuite non tengono conto né della stagionalità, né dell’afflusso nelle diverse aree geografiche. Sistema che tratta allo stesso modo situazioni differenti e che è stato criticato dagli stessi direttori dei musei. Non la pensa ovviamente così il predecessore di Bonisoli, Dario Franceschini, che da ministro nel 2014 inventò gli ingressi gratuiti nelle prime domeniche del mese, accolti subito dal favore dei visitatori, con incrementi di presenze fino al 300 per cento nel giorno del debutto. Evidentemente la gratuità faceva accorrere gente verso i musei italiani.
Così il Pd insorge, chiedendo a gran voce lingresso gratuito a musei e siti archeologici, e dal segretario Martina a Renzi dicono dal governo una ruspa sulla cultura, mentre i parlamentari 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato difendono il ministro: Le domeniche gratuite, concentrando un’enorme affluenza di pubblico in poche ore, hanno posto pesanti criticità fin dal principio. Il superamento dell’iniziativa, annunciato dal ministro Bonisoli già in sede di audizione in Commissione, significa individuare soluzioni più razionali concordate insieme ai direttori delle strutture.
Circa 13,5 milioni di persone hanno usufruito dell’ingresso gratuito nei musei statali una domenica al mese, e fino al luglio di quest’anno (secondo i dati resi noti dallo staff dellex ministro Franceschini). La media è stata di 350 mila visitatori ogni domenica. Se si moltiplicassero 13 milioni per dieci euro a biglietto, emergerebbe una cifra più che utile a rilanciare le attività del ministero dei Beni culturali.