“Ho 90 anni, e quando dico che mi sto prendendo un anno sabbatico, è perché non voglio dire: ‘mi sto fermando’. Non me la sento di affrontare tutti quegli addii ufficiali, ma il fatto è che non dirigerò più”.
Eccolo, purtroppo, il triste annuncio che i suoi numerosi ammiratori non avrebbero mai voluto ascoltare: il grande direttore d’orchestra Bernard Haitink, dalla sua casa londinese ha ufficializzato il ritiro dall’amato podio.
Una decisione lunga e sofferta (già lo scorso gennaio il Maestro olandese aveva annunciato l’intenzione di prendersi un ‘anno sabbatico’), che domani articolerà nei dettagli nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata per l’occasione al quotidiano ‘Volkskrant’.
Una carriera internazionale irripetibile
Enfant prodige, Haitink debuttò in pubblico ‘radiofonicamente’ nel 1954, dirigendo l’Orchestra della radio nazionale del suo Paese. Maturando esperienze sempre più prestigiose prima in Olanda e poi fuori dei confini nazionali, negli anni il direttore d’orchestra andò costruendo la sua fama inanellando un’impressionante serie di illustri conduzioni: direttore principale del Concertgebouw (1961), poi della London Philharmonic (1967), quindi con la Glyndebourne (1978), ed al Covent Garden di Londra (1987); ha inoltre diretto la Staatskapelle di Dresda (2002-2004); la Chicago Symphony Orchestra, dal 2006 al 2007, quando l’importante ‘Musical America’ lo ha eletto all’unanimità ‘Musicista dell’Anno’.
Ovviamente membro dei Berliner Philharmoniker, nel corso della sua intensa carriera Bernard Haitink ha inciso decine e decine di dischi per le etichette specializzate della Decca e della Philips.
Ora c’è la corsa al biglietto per applaudirlo – sabato prossimo – per l’ultima volta con la bacchetta in mano davanti all’Orchestra del Concertgebow di Amsterdam, per dirigere come soltanto lui sa fare, la ‘Settima sinfonia di Anton Bruckner‘. Infine, il prossimo settembre, la ‘passerella d’onore al Festival di Lucerna e l’amaro commiato…
Max