(Adnkronos) – Quella della puccia è un’antica storia che il team di esperti coordinato dall’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso l’Università LUM di Bari, racconterà nella prossima puntata de Il Gusto della Salute, in programma venerdì 9 dicembre come sempre in collaborazione con Adnkronos.
Il racconto della puccia trae spunto dai tempi in cui la Puglia – che della puccia è la ‘casa madre’ – era governata dai Borboni, in quanto provincia del Regno di Napoli.
Alle soglie del parto, la Regina di quel Regno, per l’insorgere di dolori fortissimi, ebbe paura di perdere il bambino che stava per mettere al mondo e, per questo, chiese alla Madonna la grazia di farle felicemente superare quel difficile momento. E così fu.
Alla nascita del bambino il Re, che il racconto identifica in Ferdinando I di Borbone, come segno di riconoscenza per la grazia ricevuta, ordinò ai sudditi del Regno di rispettare un giorno di digiuno in onore della Vergine. Era il 7 dicembre.
Da quel momento, ogni 7 di dicembre, vigilia del giorno che dal 1854 sarà poi dedicato alla celebrazione del dogma dell’Immacolata Concezione, nelle contrade di quello che fu il Regno di Napoli si rinnova l’usanza del digiuno da rispettare fino al mezzogiorno della vigilia, con astinenza dalle carni fino al successivo giorno di festa.
È a queste premesse che l’estro culinario dei pugliesi, e dei salentini in particolare, si è ispirato per elaborare un inedito ‘fast food devozionale’, facile da preparare, accessibile a tutti, saziante ed appagante nel gusto oltre che nel rispetto della tradizione.
Pane morbido all’interno e crostoso all’esterno, composto con farina 00 o di semola, tonno, acciughe, capperi e olive nere che, nella versione originaria della puccia, venivano mescolate all’impasto prima della sua cottura. Sono questi gli ingredienti standard di un originale ‘panino’ tondeggiante, nel tempo variamente modulato e ‘personalizzato’.
Può essere considerata un pasto completo, la puccia…. ma è davvero una pietanza per tutti? Alla luce delle attuali conoscenze relative alla sana alimentazione, è corretto ‘digiunare’ con una puccia? Qual è il suo peso calorico? E quali le cifre nutrizionali dei suoi componenti? Ci sono, al di là della tradizione, del gusto e dell’appagamento sensoriale, valori salutistici che la puccia è in grado di offrire al suo consumatore? E quali le eventuali controindicazioni?
Nel prossimo appuntamento con Il Gusto della Salute, tutte le informazioni e le curiosità storiche di un pane devozionale dall’inconfondibile gusto del Natale.
Venerdì 9 dicembre, ore 15.