PRIMO PIANO

‘Il governo lavora, non va in spiaggia. Salvini si spieghi’

“Questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia, era ogni giorno nelle sedi istituzionali a lavorare dalla mattina alla sera nel rispetto degli italiani. Questo governo, da me coordinato, si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani. Ieri e oggi pomeriggio  è venuto Salvini che mi ha anticipato l’intenzione della Lega di interrompere l’esperienza di governo e la volontà di andare a votare per capitalizzare il consenso”.

Alla fine è accaduto quello che in moltissimi temevano, e che pochi invece speravano:  il ministro Salvini ha ‘ufficialmente’ aperto la crisi di governo e, dopo appena 17 mesi di ‘complicata convivenza’ con Di Maio (che a giorni si aspettava l’agognato taglio dei parlamentari), ha di fatto reso pubblico un divorzio che – tanto per cambiare – rischia di pesare pericolosamente sul Paese.

Così, poco dopo, il presidente del Consiglio (come riportato sopra), si è presentato nella sala stampa di Palazzo Chigi annunciando che riferirà alle Camere.

Quindi Conte ha aggiunto “Mi riservo -di contattare i presidenti di Senato e Camera affinché adottino le iniziative di competenza per permettere alle Camere di tornare a riunirsi. Al ministro dell’Interno spetterà , nella sua veste di senatore e leader della Lega, di spiegare al paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento, le ragioni che lo inducono a interrompere anticipatamente e bruscamente l’azione del governo” . Tuttavia, ha affermato ancora,  “in Parlamento, dovremo dire la verità e non nasconderci dietro dichiarazioni retoriche o slogan mediatici. Non permetterò più che si alimenti la narrativa del governo dei no”.

 

Conte: nessuno svilisca il lavoro svolto in questi mesi

 

Quindi il presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare che “Questo governo da me coordinato si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani. Non accetterò più che vengano sminuiti la dedizione e la passione con cui gli altri ministri, tutti viceministri e tutti i sottosegretari, insieme a me, hanno affrontato l’impegno di governo. E certo non posso accettare che sia svilito il cospicuo lavoro svolto dai parlamentari nelle rispettive commissioni e nelle aule”.

Infine, rivolgendosi evidentemente al ministro dell’Interno e ai presunti rapporti con Mosca, Conte ha affermato che “Non considero il confronto tra governo e parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e, in particolare, della democrazia parlamentare”, Ed ancora, “Leggo l’invito di Salvini ai parlamentari a non perdere tempo, adducendo pretesti vari, ma tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta evidentemente al ministro dell’Interno convocare le Camere e decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali. Farò in modo – ha quindi concluso il premier – che questa crisi da lui innescata sia la più trasparente della storia della vita repubblicana, per questo mi riservo di contattare i presidenti del Senato e della Camera, affinché adottino le iniziative di propria competenza per permettere alle camere di tornare a riunirsi”. Un iter, precisa, che dovrà “svolgersi davanti ai parlamentari. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero state i tratti distintivi di questo governo e vigilerò affinché questi valori siano rispettati fino all’ultimo giorno”.

Max