Anche se, sulle prime, le modalità dellaggressione lasciassero chiaramente pensare a unimplicazione terroristica, per lunghe ore gli inquirenti prima di pronunciarsi hanno preferito indagare a fondo sullassurda reazione del giovane fermato ieri sera alla Stazione centrale di Milano per un controllo dei documenti. Il giovane, Ismail Hosni, di nazionalità italiana, si è infatti avventato con ben due coltelli che aveva in tasca, contro un agente della Polfer e due militari che lo avevano fermato. Ed oggi è stato reso noto che questo ragazzo era un accanito simpatizzante del sedicente Stato islamico. In particolare, il 24 settembre del 2016 il ragazzo aveva postato su Fb, in lingua araba, addirittura unvideo inneggiante all’Isis, che definiva: “Il più bell’inno dell’Isis che abbia mai sentito in vita mia”, scriveva Hosni, e questo non sarebbe stato nemmeno l’unico filmato inneggiante ai miliziani jihadisti postato su Facebook da Honsi. Nel frattempo proseguono le indagini e gli accertamenti coordinati dal Questore a cura della Squadra Mobile, della Digos e della Polfer, con lausilio della Polizia Scientifica e delle Volanti, per appurare eventuali collegamenti esterni del giovane con gruppi terroristici. Ed al vaglio degli inquirenti c’è anche l’ipotesi terrorismo. “Il criminale che haaccoltellato gli uomini delle forze dell’ordineè figlio di madre italiana e di padre nordafricano ed è italiano a tutti gli effetti. Ciononostante a qualcuno fa comodo buttare questo atto criminoso sul conto dei migranti”, ha intanto postato sulla sua pagina Fb Beppe Sala, sindaco di Milano. “Con Prefetto e Questore mi sono recato agli ospedali Sacco e Fatebenefratelli per visitare il militare e l’agente feriti ieri sera in stazione Centrale ha aggiunto il primo cittadino – Ho espresso vicinanza e riconoscenza a chi, soprattutto in questi momenti, fa un lavoro prezioso e molto difficile. Ma analizziamo con lucidità cosa è successo ieri sera. Il criminale che ha accoltellato gli uomini delle forze dell’ordine è figlio di madre italiana e di padre nordafricano ed è italiano a tutti gli effetti. Ciononostante a qualcuno fa comodo buttare questo atto criminoso sul conto dei migranti. Sono certamente consapevole del fatto che la sicurezza è un elemento fondamentale nella vita di una città metropolitana come la nostra. Su questo non arretreremo mai di un solo passo e ringrazio le forze dell’ordine per l’enorme lavoro che stanno facendo. Resto comunque convinto che l’accoglienza sia un dovere della nostra città e di chiunque possa alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà serie e chiede aiuto ha tenuto a ribadire Sala – Per questo confermo che domani guiderò la marcia Insieme senza muri, per una Milano sicura e accogliente. Invito tutti a una presenza pacifica che aiuti la riflessione su una tematica così rilevante. Infine, vedo alcuni che chiedono l’annullamento della marcia e ripenso a quanti erano in coda per rubare un selfie con il Papa nel corso della sua visita a Milano, salvo dimenticarsi all’istante l’insegnamento del Santo Padre. Forse un po’ di coerenza non guasterebbe”.
M.