(Adnkronos) – Appartiene alla famiglia delle Moracee l’albero del gelso, pianta longeva e generosa di frutti e di foglie lucenti dall’apice appuntito, proprio come un cuore. E’ di quelle foglie che la larva del Bombix mori, più comunemente conosciuta come baco da seta, si nutre con grande avidità prima di avvolgersi nel proprio bozzolo pregiato.
Di quest’albero si conoscono due specie, differenziate in ‘bianca’ e ‘nera’, a seconda del colore dei suoi frutti. Il baco da seta preferisce le tenere foglie del gelso bianco (Morus Alba), pianta originaria dell’Asia orientale ed introdotta in Europa nel XII secolo, produttrice di frutti certamente commestibili, ma difficilmente reperibili sul mercato a causa della loro non facile conservazione.
Il gelso nero (Morus Nigra), originario dell’Asia Minore, produce invece le more di gelso, piccole bacche della lunghezza massima di 2,5 cm, carnose, succulente e scurissime, da consumarsi crude in quanto tali, o da utilizzare per preparare sciroppi, confetture o gelatine, e che nulla hanno a che fare con le classiche more di rovo, ovvero i ‘frutti di bosco’ che crescono in arbusti selvatici.
Diversi sono anche i tempi di maturazione delle due tipologie di gelso: più precoce è la maturazione dei frutti bianchi, già disponibili in maggio. Nel mese di giugno inizia, invece, a fruttificare il gelso nero producendo more dal succo scuro e zuccherino, in grado di macchiare tenacemente e delle quali già Plinio celebrava le doti salutistiche, diverse a seconda del grado di maturazione del frutto: anti-emorragico se acerbo, antidolorifico se maturo.
Ricche di preziose componenti, le more di gelso hanno effetti antiossidanti e cardioprotettivi, ma possono anche interferire sui valori della glicemia e sull’azione farmacologica di medicamenti di vario genere.
Al recupero storico e salutistico di questi frutti, un tempo parte integrante dell’alimentazione tradizionale dell’uomo, è dedicata la prossima puntata de Il Gusto della Salute, il format scientifico sulle buone prassi alimentari pensato e coordinato dall’immunologo Mauro Minelli, sotto l’egida scientifica della Fondazione per la Medicina Personalizzata ed in collaborazione con ADN Kronos Salute. Appuntamento alle ore 15 di venerdì 2 giugno.