La pellicola è uscita nelle sale italiane il 21 gennaio, ed è a ragion veduta uno dei titoli più celebrati dalla critica cinematografica della stagione. Alla presentazione alla stampa romana odierna il film era accompagnato dallattore protagonista, lo scrittore e poeta magiaro Géza Röhrig. È lui ad incarnare Saul, incaricato dalle SS di aiutarli nelle attività di sterminio presso il forno crematorio di Auschwtiz nel 1944: luomo crede di riconoscere il proprio figliolo adolescente in uno dei cadaveri. Che sia o no proprio suo figlio poco conta, Saul decide che il corpo del ragazzo vada onorato con la preghiera funebre ebraica, il Kaddish. Per questo si mette alla ricerca di un rabbino che possa recitarla con lui, mentre ripone il cadavere in un luogo protetto e segreto. La tragica vicenda è verosimile a tante storie avvolte nei stermini dei lager.
Il figlio di Saul ci porta dentro allinferno dello sterminio facendone sentire sulla pelle tutta la sua brutalità. Lattore, che vive a New York da 15 anni, ha visto il film per la prima volta a Cannes lo scorso maggio quando fu presentato in prima mondiale: È stata unesperienza sconvolgente e straziante anche per me, e ciò che maggiormente mi ha colpito è stato il suono: sapevo il lavoro questo aveva comportato ma non immaginavo riuscisse ad ottenere così perfettamente le reazioni intenzionali, ovvero quelle di un pugno nello stomaco senza alcuna commozione o pietà.
Federica Manetto