Il dottor Mariano Amici, medico di Ardea, è tornato a parlare ai microfoni di ItaliaSera.it per contestare la decisione, presa dalla Regione Lazio, di rendere obbligatorio nel prossimo autunno il vaccino antinfluenzale e quello antipneumococcico per gli over 65 e per tutto il personale sanitario. Nell’intervista il dottor Amici ha precisato le motivazioni che lo hanno spinto a fare ricorso al Tar contro l’ordinanza.
“Non sono d’accordo con quanto asserito nell’ordinanza. Si sta spacciando la vaccinazione come unica speranza per risolvere il problema Covid-19″.
Il dottor Amici, basandosi sui risultati della quarta commissione parlamentare d’inchiesta sulla morbilità e mortalità dei militari impiegati nelle missione estere, ha detto che “alcuni vaccini, basati sull’inattivazione della formaldeide, non inducono risposta anticorpale neutralizzante il virus e non proteggono contro la sfida. Una scarsa risposta immunitaria alla vaccinazione può persino portare a malattia atipica o potenziata”.
L’intervistato ha poi sostenuto che “il vaccino antinfluenzale agirebbe solo sul 10% dei virus in circolazione che causano l’influenza“. Troppo poco per essere considerato un valido strumento.
Alla domanda quale fosse la relazione tra Covid-19 e vaccino antinfluenzale, il medico di Ardea ha detto che dopo il vaccino la maturazione antircopale ha un periodo “più o meno lungo a seconda del soggetto vaccinato, un periodo di circa 12 settimane e non di quindici giorni come indicato dal ministero della Salute, in cui l’organismo è più debole e dunque è più soggetto a contrarre le infezioni dall’esterno”. “Per questo – ha proseguito il dottor Amici – le zone del Nord, dove le persone si sono vaccinate di più contro l’influenza, sono state le più colpite dal Covid-19. Perché è accaduto proprio lì? Questo si deve chiedere la scienza“.
“Ci sono stati casi di Covid-19 già a dicembre, forse addirittura novembre, ovvero nel periodo post-vaccinale, quando i soggetti erano più vulnerabili”.
Il dottor Amici è in totale disaccordo con le motivazioni che hanno spinto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a firmare l’ordinanza. Secondo Zingaretti il provvedimento è basato sulla prevenzione ed è stato adottato per evitare che le strutture sanitarie, qualora ci fosse una ripresa autunnale del Covid-19, vengano intasate dagli anziani ed evitare i fattori confondenti tra Covid-19 e influenza. “Zingaretti non sa che vuol dire la parola prevenzione“, ha tuonato il medico. “Ha preso una decisione di tale importanza sentendo solo per vie brevi gli esperti. Un’eresia. Il paziente che ha l’influenza ha una sindrome influenzale, non l’influenza, e se il vaccino copre solo il 10% dei virus in circolazione, il restante 90%? Altro che fattori confondenti! E se il soggetto che si è appena vaccinato contro l’influenza poco dopo contrae il coronavirus, che succede? È più debole e quindi più a rischio. Sono convinto per tutti questi motivi che la vaccinazione antinfluenzale sia inutile e dannosa”.
Il medico ha anche sollevato dubbi sulla legittimità dell’ordinanza: “Mi sono opposto perché è illegittima. Un’ordinanza di tale portata non può emetterla il presidente di una regione, ma deve essere disciplinata da legge statale”.
Anche su un eventuale vaccino anti Covid-19 il medico ha espresso fortissimi dubbi. “Non lo farei. Ci sono altri strumenti per contrastarlo. La chiave di volta è la prevenzione, parola dimenticata per ingrassare le case farmaceutiche. Bisogna per prima cosa rafforzare il sistema immunitario e l’intestino, organo principe per stare bene”.
Oltre ai modi per proteggersi dal coronavirus, il dottor Amici ha sostenuto che comunque un eventuale vaccino per il Covid-19, disponibile non prima di fine anno, sarebbe totalmente inutile. “Una volta trovato il vaccino, il coronavirus sarà già mutato più volte. Fra un anno ci sarà il Covid-42, no 19. Per questo un vaccino sarà del tutto inutile”.
In chiusura il medico ha detto che, qualora dovesse perdere il ricorso al Tar, sarà costretto a somministrare il vaccino antinfluenzale ai suoi pazienti, ma che consiglierà a tutti coloro che non vorranno vaccinarsi gli strumenti giudiziari per potersi opporre. “Lascerò liberi tutti quelli che si vogliono vaccinare, ma vi dico: se il vaccino è obbligatorio, allora significa che è per forza un toccasana. E se è un toccasana non devi farmi firmare lo scarico di responsabilità. Non può essere così. Nel momento in cui diventa obbligatorio, il paziente deve pretendere un foglio dove chi lo ha obbligato si assume la responsabilità di eventuali complicazioni“.