È finita con Mau in festa sotto la Nord, sorriso largo e occhi lucidi. Al Comandante s’è sciolto il cuore, lui che di sorrisi ne dispensa pochi. Il più dolce della sua breve esperienza laziale l’ha regalato ai tifosi della Curva, con Olympia aggrappata al guantone inforcato al momento. Un gesto spontaneo che regala la cartolina del primo derby tra i due pezzi da novanta.
L’altro, Mou, ha radunato la squadra sconfitta al centro del campo. Lì di sorrisi ce n’erano pochi, erano perlopiù facce contrite. C’erano domande in quegli sguardi tristi, perché è andata così? A quello risponderà Mourinho, che ha da recriminare su alcuni episodi ma soprattutto deve lavorare su una difesa troppo morbida.
Se è vero che il derby di Roma è capace di ribaltare una stagione, da oggi potrebbe rinascere la nuova Lazio di Sarri. Quella che con il Milan aveva lasciato spazio alla sua versione più triste, rattrappita. Si è sciolta sul più bello, ha dispiegato le ali nella partita che può e deve rappresentare la svolta del sarrismo.
Mau intanto si gode la vittoria: “Non pensavo che un derby desse tutta questa tensione pre-partita, questa adrenalina durante e questa gioia dopo. Olimpia dorme dietro la mia stanza a Formello quindi la sento sempre… La squadra mi è piaciuta, in 7-8 occasioni da dietro siamo usciti come piace a me, ma credo che ci sia ancora potenziale da esprimere”.