La Confedercontribuenti lancia un accorato appello, tutte le cartelle esattoriali prescritte bisogna annullarle ed occorre rilanciare le esportazioni e il Made in Italy altrimenti si rischia una desertificazione degli asset economici e sociali
Raffaele Panico
“Chiediamo al Governo Draghi di non rinviare in alcun modo il decreto sostegni. È necessario che si approvino urgentemente i ristori da dare alle imprese che stanno vivendo una grande difficoltà economica, a maggior ragione che mezza Italia è di nuovo in zona Rossa e mi riferisco soprattutto al mondo della ristorazione, della ricettività e dei bar”. Inoltre, qualsiasi rinvio sarebbe – è un ulteriore aggravio – “a chi vive e lavora e da un anno e mezzo ha veramente difficoltà di sopravvivenza”.
Questo è l’appello del presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro (in foto) il quale “alla luce di questa preoccupante situazione italiana” ha aggiunto “Voglio dire questo a favore di tutte le imprese e di tutti i contribuenti italiani” – gli Italiani le imprese sono stremate da oltre un anno. Noi di Confedercontribuenti non abbiamo dubbi insiste: “bisogna annullarle tutte! Perché non avrebbe senso annullarle fino a cinquemila euro o a diecimila euro, perché se sono prescritte… sono prescritte in ogni caso e comunque”. L’accento viene posto nel comunicato sull’estrema emergenza da un lato e sul fatto che con la logica per cui lo Stato può anche far finta che le leggi e i termini non esistano si rischia un collasso definitivo del tessuto sociale e imprenditoriale, produttivo e dei lavoratori che perdono lavoro e salario.
“Bisogna assolutamente annullare tutto! Ripartire e rottamare senza sanzioni ed interessi tutto il non pagato fino al 2019, con una rateizzazione compatibile con il quinto del reddito per chi ha avuto reddito e rinviando a quando avrà reddito coloro i quali non hanno avuto reddito”. Per stabilire una “vera pace fiscale e un nuovo patto fiscale tra Italiani e Stato. In ogni caso – prosegue il presidente Carmelo Finocchiaro– bisogna poi ragionare seriamente per pensare e lavorare ad una riforma fiscale che abbassi le aliquote e renda compatibili e competitive le imprese italiane anche rispetto gli altri Paesi europei, per poter riprendere in maniera forte sia il concetto della esportazione del ‘made in Italy’ che deve ritornare ad essere forte, impegnandosi a recuperare le perdite avute a causa della pandemia”.
“La nostra Italia ha bisogno di risposte – afferma con forza il presidente nazionale di Confedercontribuenti. Questo nostro Paese non può permettersi ulteriori rinvii. Quindi –conclude il presidente nazionale di Confedercontribuenti– non si perda altro tempo e il nuovo Governo faccia in fretta la situazione oggettiva emergenziale lo richiede è una crisi drammatica e le imprese rischiano di scomparire per sempre.