Il Ddl Zan si ferma al Senato. Nell’aula di Palazzo Madama il disegno di legge contro l’omotransfobia ha subito la tagliola proposta da Fratelli d’Italia e Lega. Subito dopo il verdetto della presidente Casellati, dalle tribune dell’aula è scattato un lungo applauso.
Salvini non ha nascosto la soddisfazione per lo stop al ddl del deputato Pd: “Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle – dice il leader leghista -, hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan”
Conclude Salvini: “Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”.
Il parlamentare di Forza Italia, Elio Vito, ha lasciato il suo incarico politico per protestare contro la decisione del suo partito di stoppare il ddl Zan: “Per coerenza con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera, quando pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l’incarico che mi hai affidato“, ha scritto Vito a Berlusconi.