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Il Cremlino: “Siamo aperti a un negoziato”, Putin a Sholz: “Kiev lo rifiuta perché si sente protetta dall’Occidente”

Seppure lentamente, complici gli eventi e, soprattutto, le forti pressioni economiche che questa guerra sta comportando, sembrano finalmente essere maturati i temi giusti per iniziare a dare voce alle ‘diplomazie’.

Dal canto suo, sia direttamente che attraverso i suoi ministri, più volte il presidente russo Vladimir Putin ha dato la sua disponibilità ad iniziare una sorta di negoziato. E ieri, anche il presidente degli Stati Uniti dopo un lungo periodo di dura chiusura, si è dichiarato pronto ad incontrare il numero uno del Cremlino per porre fine a questo drammatico conflitto.

Peskov conferma che “Il Presidente è sempre stato e continua a essere aperto a negoziati per garantire i nostri interessi”

E a testimonianza che non si tratta soltanto di ‘dichiarazioni vaghe’, buttate là soltanto per alleggerire la tensione, quanto affermato stamane da Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino (nella foto): “Il Presidente russo è sempre stato e continua a essere aperto a negoziati per garantire i nostri interessi. Il modo migliore per garantire i nostri interessi è con mezzi diplomatici e pacifici“. Poi, non dimenticando il ruolo che ricopre, Peskov è  tornato a rappresentare la linea dura adottata dal suo esecutivo, rimarcando cheL’operazione militare speciale in Ucraina continuerà certamente, e un ritiro delle truppe russe ‘non è un’opzione”. Una frase in parte di ‘circostanza’, in replica alle affermazioni di Biden che ha anche chiesto la fine “dell’aggressione russa”.

Putin a Scholz: “Kiev respinge ogni idea di colloqui perché finanziata ed armata dall’Occidente. E’ una politica distruttiiva”

Intanto dalla Germania è stato riferito di un colloquio telefonico (non si sentivano dallo scorso 13 settembre), intercorso fra il Cancelliere Olaf Scholz ed il presidente Putin, che avrebbe ‘avvertito’: “Inondare l’Ucraina di armi e addestrare le truppe ucraine, è una politica distruttiva perseguita dall’Occidente”. Ed è proprio a seguito di questa politica, “così come dell’ampio sostegno finanziario all’Ucraina”, ha tenuto a rimarcare lo ‘Zar’, che “Kiev respinge ogni idea di colloqui”.

Putin a Scholz: “Il presidente russo ha chiesto alla Germania di riconsiderare questo approccio in merito agli sviluppi ucraini”

Dunque, prosegue la nota che riferisce della telefonata fra i due, Putin ha spiegato che “Questo atteg cgiamento, incoraggia i nazionalisti radicali ucraini a commettere ulteriori odiosi crimini contro iivili“.

Quindi, si legge nella nota, “Il presidente russo ha chiesto alla Germania di riconsiderare questo approccio in merito agli sviluppi ucraini“. Ed ancora: “Per l’ennesima volta Putin ha spiegato i dettagli dell’approccio russo alla condizione dell’operazione speciale”.

Max

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Max Tamanti