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Il Covid in Ucraina, con una media di 25mila contagi al giorno,  rischia di tradursi in un nemico ancora più difficile da fronteggiare

Finalmente da Kiev arrivano notizie ‘confortanti’ (per modo di dire), circa la forte resistenza che militari e civili ucraini stanno opponendo nei confronti dell’avanzata russa, che conta già oltre un migliaio di morti (ma Mosca tace).

Purtroppo però, in questo drammatico momento, è  duplice il  sacrificio che soldati e civili ucraini sono chiamati a sopportare: non soltanto la presenza dei russi ma, purtroppo, anche una recrudescenza di contagi legati al Covid.

Covid in Ucraina: la preoccupazione dell’Oms per la salute del paese, dove la sanità è impossibilitata a poter operare

Già ieri infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità, attraverso una nota ha espresso “preoccupazione per la salute del popolo ucraino nell’escalation della crisi e dell’attacco da parte della Russia. “Il sistema sanitario deve continuare a funzionare per fornire cure essenziali per tutti i problemi di salute, dal Covid-19 al cancro”

Covid in Ucraina: negli ultimi giorni sono stati registrati qualcosa come 150mila nuovi casi di contagio

Basta pensare che ieri, la piattaforma ‘Our World in Data’, ha scoperto che soltanto in Ucraina sono stati registrati oltre 27mila casi Covid. Come se poi non bastasse, sull’andamento della pandemia nel Paese, il contatore dell’Oms Europa, rivela che negli ultimi giorni, l’Ucraina ha registrato poco meno di 150mila contagi. E dire che, fino a pochi giorni fa, l’incidenza media per 100mila abitanti era in calo del 29%, con 1.558 morti censiti sempre non quest’ultima settimana. Dunque qui, il terrore, tangibile, pesa su due ‘fronti”. Il timore è che, oltre all’assedio dei carri armati, possa aggiungersi quello di un’epidemia, sempre pronta a rialzare la testa, non appena ci si ‘distrae’ per via della guerriglia urbana.

Covid in Ucraina: molti cittadini in fuga sui treni dopo aver trovato riparo in rifugi di massa e dunque a rischio contagio

Ovviamente, la quantità dei combattimenti che stanno logorando l’est dell’Ucraina, hanno inevitabilmente dato il via ad una migrazione di massa verso ovest. In molti infatti hanno dovuto usare i treni, prestando così il fianco a una facilità di trasmissione del contagio. Questo poi a monte dell’affollarsi delle persone negli autobus, negli hotel e nei rifugi di massa, che hanno sicuramente ampliato il fenomeno.

Covid in Ucraina: fra i ‘locali’ e gli invasori russi la copertura vaccinale è abbastanza approssimativa, e questo fa paura

Stando ai dati disponibili di Our World in Data, ad oggi circa un terzo dei 44 milioni di abitanti dell’Ucraina ha ricevuto la somministrazione del vaccino anti-Covid, quindi sono 15,22 milioni di persone al 23 febbraio. Dal canto loro invece, i media locali sostengono che nei confronti dell’esercito la copertura vaccinale ha raggiunto il 99,3%.

Tanto per complicare ulteriormente la faccenda poi, c’è da dire che se l’Ucraina non riconosce il vaccino russo Sputnik V, di contro la Russia non riconosce invece i vaccini di fabbricazione occidentale somministrati in Ucraina.

Infine, per ovvi motivi, a seguito dell’invasione russa, inevitabilmente si andrà incontro anche a problemi relativi al tracciamento del virus.

Non dimentichiamo poi che in Russia il tasso di vaccinazione è stato veramente esiguo e, non è quindi da escludere che, qualora i contagi dovessero iniziare a toccare anche le truppe d’invasione, sarebbe il caos totale…

Max

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Max Tamanti