IL CONSULENTE EGIZIANO NOMINATO DAI REGENI È IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO LA SUA ‘DETENZIONE PREVENTIVA’. IL SUO LEGALE: ‘SABATO PRESENTIAMO UN RICORSO’

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    “Il mio assistito ha iniziato ieri lo sciopero della fame per protestare contro il protrarsi della sua detenzione preventiva“. E’ quanto rivela all’agenzia di stampa Aki-Adnkronos International, Anas al-Sayyid Ahmed avvocato difensore di Abdallah, il consulente egiziano della famiglia diGiulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto lo scorso febbraio. “Abdallah – ha dichiarato il legale – convinto dell’insensatezza della sua detenzione”. Lo scorso 25 aprile il consulente egiziano dei Regeni venne prelevato nella sua casa dagli agenti, con la motivazione di aver preso parte alle manifestazioni contro l’accordo con cui l’Egitto si è impegnato a cedere all’Arabia Saudita le due isole di Tiran e Sanafir. Poco più di due settimane la sua detenzione è stata protratta di altri 45 giorni. Nel frattempo, due giorni fa, il Consiglio di Stato egiziano ha dichiarato nullo l’accordo di cessione delle due isole. Motivo questo per il quale, legittimamente, Abdallah “ritiene che la sua permanenza in carcere sia priva di senso”, spiega ancora l’avv. Sayyid, annunciando inoltre che “sabato sarà presentato un ricorso contro il prolungamento della sua detenzione”.

    M.